Coronavirus

Coronavirus, scatta un nuovo allarme: "Figli contagiati da genitori"

Cresce il numero dei nuovi malati in Italia. Il viceministro della Salute Sileri: "Si tratta soprattutto di persone più giovani che stavano a casa, infettate dai familiari"

Coronavirus, scatta un nuovo allarme: "Figli contagiati da genitori"

Sono oltre 100mila le persone attualmente positive in Italia. Per essere precisi, 100.269 con un aumento di 1.996 unità rispetto a ieri (il più alto degli ultimi sei giorni). Dall'inizio della diffusione del coronavirus nel Paese, il numero complessivo dei contagiati (comprese le vittime e i guariti) ha raggiunto quota 152.271 (+4.694 rispetto a ieri). Nel corso della conferenza stampa quotidiana, il capo della Protezione civile ha riportato anche un altro dato importante, quello sui tamponi eseguiti: nelle ultime 24 ore sono stati fatti 56.609 test (ieri 53.495) per un totale di 963.473. "Facendo 56mila tamponi in più in un giorno si trovano dei nuovi contagiati che avevano sintomi minori - ha spiegato all'Agi il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri -. Si tratta soprattutto di persone più giovani che stavano a casa in attesa di fare il test e che, credo, nella stragrande maggioranza dei casi sia stata infettata dai familiari, all'interno delle abitazioni".

I medici di base avevano già lanciato l'allarme. "Adesso ci si ammala in famiglia", avevano affermato spiegando che il virus si sta diffondendo sempre più all'interno delle abitazioni, nei nuclei familiari. "Sempre più spesso arrivano intere famiglie, magari con padre che ha bisogno dell’ossigeno, madre che ha solo febbre e figli con sintomi lievissimi", avevano raccontato dal pronto soccorso dell'ospedale Sacco di Milano. Una catena di contagi che parte da chi aveva contratto inconsapevolmente il virus cinese - prima della chiusura totale disposta dal governo - e di giorno in giorno ha infettato la famiglia.

"Non penso che questi nuovi positivi siano stati infettati all'esterno - ha continuato Sileri -, anche perché ormai la gente esce con la mascherina e i guanti e sta attenta". Poi ha specificato: "Oggi, il contagio avvenuto fuori dalla propria abitazione è raro". Se le persone restano in casa, l'unico tipo di contagio può essere quello casalingo. "Quando un paziente inizia ad avere sintomi, pochi giorni dopo anche gli altri membri della famiglia si ammalano. Succede praticamente nella totalità di coppie anziane. Non c’è isolamento adeguato", aveva spiegato Paola Pedrini, segretario lombardo della Federazione dei medici di medicina generale. Ed ecco che i contagi non si arrestano, anche se, ha ricordato Sileri, "ci sono anche nuovi casi che vengono registrati nelle strutture per anziani, Rsa e case di riposo".

Se alcuni numeri aumentano, altri invece si confermano in calo. È il caso dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: oggi sono 3.381, 116 meno di ieri. Diminuisce anche il dato sui ricoverati con sintomi che hanno raggiunto quota 28.144 persone (-98). "Un dato buono - ha sottolineato Sileri - riguarda il numero dei ricoveri in terapia intensiva, che cala ancora". Resta al contrario elevento il numero dei decessi: nelle ultime 24 ore sono morte 619 persone per un totale di 19.468 vittime. "Sono persone che erano ricoverate già da tempo, anche da più di sei giorni.

Quindi sono persone che erano state infettate diversi giorni fa", ha commentato il viceministro che si è infine detto ottimista per via della minor pressione sulle strutture sanitarie: "Vedremo dunque fra qualche giorno, ma penso che i numeri dovrebbero scendere".

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