Il coronavirus la separa dal papà, lei gli dedica un tenero striscione

Festa del papà a distanza per via del coronavirus. Katya Imbalzano dedica al padre lontano un tenero striscione: "Distanti ma vicini nel cuore, buona festa del papà, ti amo a distanza"

Il coronavirus la separa dal papà, lei gli dedica un tenero striscione

È un 19 marzo strano. Un 19 marzo surreale. Dovrebbe essere un giorno di festa, la festa del papà, ma il Paese è sconquassato dall'emergenza cornavirus. E tante famiglie sono divise. Separate da una distanza imposta per legge. Non tutti hanno la fortuna di trascorrere la quarantena sotto lo stesso tetto. Di ritrovarsi nella stessa casa, attorno allo stesso tavolo.

È il caso di Katya Imbalzano, 46 anni, e papà Carmelo, di 80. Lei a Milano, lui a Reggio Calabria. Vi ricordate di loro? Nei giorni del fuggi fuggi dalla Lombardia sono diventati un simbolo. Lei ha deciso di non andarsene. Una scelta presa per senso di responsabilità e per amore. "Ciao papà, in queste ore tutti stanno scappando da Milano per raggiungere i loro cari giù. Io non l'ho fatto. Non pensare che io non ti ami... Ti amo talmente tanto che ho deciso di starti lontana", scriveva Katya su Facebook. Le sue parole sono diventate virali, sono servite da monito e ispirazione. "Se anche una sola persona, leggendo il mio post, ha deciso di non partire, beh, la considero una grande vittoria", ci aveva detto. Oggi Katya è tornata a rivolgere un pensiero a suo padre. Stavolta lo ha messo nero su bianco sopra a un lenzuolo che ha appeso al balcone. "Distanti ma vicini nel cuore, buona festa del papà, ti amo a distanza", c'è scritto. "Lo scorso anno abbiamo festeggiato alla grande, quest'anno non si può e così ho pensato a un modo per farlo sentire speciale anche a distanza", ci racconta Katya con un pizzico di malinconia.

Perché la tecnologia aiuta, ma non basta. "Una videochiamata – dice – non potrà mai sostituire un abbraccio". Soprattutto in giornate come questa, quando la mancanza di casa si fa sentire, e verrebbe voglia di fregarsene delle regole, dei divieti. "Cerco di resistere, per il bene di papà e della Calabria, se il virus dovesse diffondersi anche lì il sistema sanitario non reggerebbe", spiega Katya. Ma dove la trova la forza? "La forza la trovo in lui, un uomo incredibile, che mi è sempre stato vicino e mi ha fatto anche da madre quando la mia è venuta a mancare". È accaduto quindici anni fa. Katya si commuove: "L'ho salutata per l'ultima volta in una corsia di ospedale, quando ci ripenso rimpiango di non averle detto ti voglio bene tutte le volte che mi è passato per la testa".

Quindi l'appello: "Non stanchiamoci mai di ripetere ai nostri genitori quanto gli vogliamo bene, facciamolo sempre e comunque, facciamolo nonostante il virus, nonostante le incomprensioni e la timidezza, facciamo tesoro del nostro tempo perché non ritorna".

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