Coronavirus

Coronavirus, stabile crescita dei positivi. Quasi 2mila i nuovi guariti

Calano ancora i ricoverati e i pazienti in terapia intensiva. Le vittime sono 18.279 (+610). 28.470 i guariti (+1.979)

Coronavirus, stabile crescita dei positivi. Quasi 2mila i nuovi guariti

Dopo il record di ieri quando l'aumento sul giorno precedente era stato di 2.099, oggi si registrano 1.979 guariti che fanno salire il totale a 28.470. Quello di oggi è comunque il secondo miglior dato dall'inizio dell'epidemia. Continua a scendere il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: oggi sono 3.605, 88 meno di ieri. Cala anche il dato sui ricoverati con sintomi che hanno raggiunto quota 28.399 persone (-86). "I pazienti Covid-19 in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi sono arrivati a 64.877, il 67% del totale. Un dato cresciuto solo ad aprile dell'8%. Ciò dimostra il calo della pressione sugli ospedali, assieme al calo dei ricoverati nei reparti o in terapia intensiva", ha specificato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza coronavirus.

Per quanto riguarda i nuovi malati, ad oggi ci sono 96.877 positivi nel Paese: 1.615 contagi in più mentre ieri si erano registrati 1.195 nuovi casi. Dall'inizio della diffusione del coronavirus nel Paese, il numero complessivo dei contagiati (comprese le vittime e i guariti) ha raggiunto quota 143.626 (4.204 persone in più rispetto a ieri).

Resta ancora alto il numero delle vittime. Nelle ultime 24 ore sono morte 610 persone (ieri i decessi sono stati 542) che portano il totale dei decessi a quota 18.279. "Oggi nonostante il dato ancora importante di decessi ci sono 10 regioni, principalmente al Centro Sud, e la provincia di Bolzano, in cui questo numero è inferiore alle 10 unità. Questo è un successo importante da attribuirsi alle misure di restrizione, oltre che alla capacità di tutto il sistema sanitario di aver fatto fronte a una situazione come questa", ha commentato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

Per quanto riguarda le riaperture, Locatelli ha dichiarato che "le decisioni politiche che verranno prese dovranno, a mio avviso, avere carattere di ordine nazionale piuttosto che regionale valutando semmai i profili di rischio dei lavoratori. Per esempio - ha spiegato - quella dei dentisti e quella dei parrucchieri sono categorie professionali fortemente a rischio. Chi lavora invece per la silvicoltura rappresenta di converso una categoria con il rischio di contagio marcatamente più basso". Fondamentale è fare tutto "con molta cautela per evitare una seconda ondata". Il presidente del Css ha poi ribadito l'importanza di stare a casa: "Vengono segnalate delle violazioni e mancati rispetti delle indicazioni, ormai ci avviciniamo a Pasqua e Pasquetta e vorrei dire che ognuno di noi deve rigorosamente adeguarsi e rispettare le indicazioni nella prospettiva di una responsabilità individuale".

Sui test sierologici che saranno condotti appena pronto il protocollo, Locatelli ha affermato che "il dimensionamento campionario verrà fatto considerando il genere della popolazione, ma anche sei fasce di età, che abbiamo deciso di considerare grazie all'indicazione di Istat, e poi un numero limitato di profili lavorativi e di differenze regionali. Verrà scelto un test con elevata sensibilità, specificità, applicabilità larga su tutto il territorio nazionale, con larghissimo coinvolgimento delle Regioni".

Lombardia

"I dati continuano ad essere positivi, il trend che abbiamo iniziato a prendere si conferma", ha dichiarato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso dell'aggiornamento quotidiano sull'emergenza coronavirus. Dall'inizio della diffusione del virus cinese in Lombardia sono stati registrati 54.802 casi, con 1.388 positivi in più rispetto a ieri quando l'aumento sul giorno precedente era stato di 1.089. "Aumenta il numero di tamponi quindi se i numeri crescono è perché abbiamo fatto oltre 9mila tamponi nelle ultime ore", ha precisato Gallera. I ricoverati sono 11.796, 77 in più rispetto a ieri. In terapia intensiva ci sono 1.236 pazienti, 21 in meno rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore in regione si sono registrati 300 decessi che portano il totale a oltre 10mila: in particolare, sono 10.022 le vittime (ieri sono state 238). "C'è una riduzione oggettiva, i numeri sono in generale più contenuti", ha continuato Gallera.

Nella provincia di Bergamo i casi di coronavirus sono arrivati a quota 10.043. Rispetto a ieri, la crescita è di 112 unità. A Brescia invece si sono accertati 213 nuovi casi e il totale è arrivato a 10.122. Nella provincia di Milano "siamo arrivati a 12.479 positivi, 440 più di ieri quando si erano registrati 252 casi sul giorno precedente. È un dato più ampio così come quello di Milano città. La situazione è stabile ma la linea dei contagi continua ad oscillare". In città, i contagi sono infatti saliti a quota 4.979 (+155, mentre ieri l'incremento era stato di 80). "Dobbiamo tenere sotto controllo la situazione su Milano", ha aggiunto l'assessore.

Lazio

"Oggi registriamo un dato di 163 casi di positività e un trend in leggera salita nelle ultime 24 ore al 3,8%. Continua l'inversione di tendenza, circa 2mila in più, tra coloro che escono dalla sorveglianza domiciliare (14.748) e coloro che sono entrati in sorveglianza (12.6184)". Lo ha annunciato l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato, spiegando che "il dato di oggi è in parte dovuto a dei ritardi di notifica nella Asl Roma 6, ma deve essere un monito affinché nessuno abbassi la guardia e continuiamo tutti uniti verso l'obiettivo del coefficiente R0 (contagiosità 0)". "Record per quanto riguarda i guariti - ha aggiunto l'assessore - che salgono di 70 unità arrivando a 644 totali.

I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 9 e sono stati eseguiti oltre 58mila tamponi".

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