Coronavirus

Coronavirus, terzo caso sospetto a Roma: un ​operaio del Palatino

Un operaio dell'Hotel dove hanno alloggiato i due turisti cinesi contagiati è stato ricoverato con febbre alta e tosse. Nel pomeriggio potrebbero già arrivare i risultati del test

Coronavirus, terzo caso sospetto a Roma: un ​operaio del Palatino

A Roma sale la paura per l'emergenza di coronavirus. Dopo la coppia di turisti cinesi, risultati positivi al virus, a Roma ci sarebbe un terzo caso sospetto. Si tratterebbe, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, di un uomo, un operaio romeno di 42 anni, che lavora nell'Hotel Palatino, lo stesso dove avevano soggiornato i turisti cinesi contagiati.

L'uomo sarebbe arrivato ieri sera al pronto soccorso dell'ospedale di Tivoli, con febbre alta e tosse. E, quando ha riferito di essere stato all'Hotel Palatino, è scattato il protocollo per le malattie infettive e il paziente è stato trasferito all'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. È il terzo caso sospetto di contagio da coronavirus a Roma. Intanto, dall'albergo fanno sapere che la stanza in cui alloggiavano i turisti cinesi è stata subito sigillata e che "la situazione è tranquilla", tanto che questa mattina, tutti i dipendenti si sono presentati al lavoro.

Per il caso sospetto, ora bisognerà aspettare che gli esperti analizzino i risultati del test, a cui il paziente è stato sottoposto allo Spallanzani. È possibile che l'esito arrivi già in giornata, alle 14.00, quando è atteso il primo bollettino sanitario sulle condizioni cliniche dei due turisti che hanno contratto il coronavirus. Al momento sarebbero in corso anche accertamenti sulle persone entrate in contatto con i turisti cinesi.

Secondo quanto ricostruito, la coppia è in Italia insieme a un gruppo di 21 connazionali, arrivati tutti lo scorso 23 gennaio, con un volo atterrato a Malpensa. Poi, dopo aver trascorso qualche giorno a Milano, la coppia si sarebbe spostata a Parma e in alcune città d'arte, per poi raggiungere Roma il 28 gennaio. Lì, avrebbero visitato i monumenti principali della Capitale. Gli altri componenti del gruppo erano già stati rintracciati e sottoposti ai controlli.

"Ci aspettavamo questi casi, eravamo preparati- ha detto il direttore dell'Istituto Spallanzani, come riporta Repubblica-Li abbiamo identificati precocemente e isolati. I pazienti sono in buone condizioni, sono giovani, con un quadro da normale influenza". Poi ha aggiunto: "Icittadini devono stare tranquilli, perché il rischio reale di trasmissione si verifica con persone sintomatiche e appena i due turisti hanno avuto i sintomi sono state seguite tutte le procedure".

Anche Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, ha rassicurato i cittadini: "È improbabile che possano aver contagiato altre persone nelle varie città visitate perché il virus si trasmette solo con un contatto molto ravvicinato".

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