Un F-35I "Adir" dell'Aeronautica militare israeliana, la Iaf, è comparso per qualche minuto sui radar durante un'esercitazione che si è tenuta presso l'aeroporto militare Ramon International nella valle di Timna, a sud del deserto di Arava.
No, non si tratta di un nuovo tipo di radar in grado di intercettarlo e seguirlo, come i russi, con tanta propaganda, ogni tanto ci ricordano, bensì il pilota ha attivato il transponder per segnalare un guasto ai sistemi di comunicazione "squawkando", come si dice in gergo aeronautico, il codice 7600 che ha così reso immediatamente visibile il velivolo a tutti i radar e pertanto è stato possibile seguire il volo dell'F-35 per un breve lasso di tempo anche sulle ben note applicazioni per smartphone che si connettono alla rete radar civile.
A riferire la notizia è stato il sito Ynet, poi ripreso dal Jerusalem Post, che riporta anche le dichiarazioni ufficiali del portavoce della Iaf in merito al presunto "incidente": si sarebbe trattato di un malfunzionamento del transpoder durante il volo di esercitazione.
A quanto sembra, infatti, il velivolo ha incontrato un problema al sistema di comunicazione criptato che gli ha fatto perdere il contatto con gli altri velivoli partecipanti alle manovre, pertanto il pilota ha deciso di "squawkare" il codice 7600 per ristabilire una qualche forma di comunicazione ed essere "visibile".
Il portavoce, infatti, afferma che "per cercare di comunicare con gli altri velivoli che partecipano all'esercitazione, il pilota ha attivato il sistema di rilevamento dell'aereo in modo tale che gli altri velivoli potessero essere in grado di individuarlo senza bisogno di comunicare col pilota" aggiungendo che "il sistema di rilevamento opera a discrezione del pilota e un incidente del genere non è affatto un evento eccezionale".
All'esercitazione, di cui non si conoscono ancora i dettagli, hanno preso parte anche dei velivoli da trasporto dell'Aeronautica Russa: per la precisione si tratta di quattro Il-76. Risulta quindi comprensibile la scelta del pilota di rendersi visibile utilizzando un canale di emergenza del transponder: gli F-35 israeliani, a differenza di quelli americani e degli altri utilizzatori occidentali, utilizzano un sistema autoctono C4I (command, control, communication, computer & intelligence) che è stato "sovraimposto" a quello originale e quindi richiede il massimo livello di segretezza in caso di esercitazioni con Paesi comunque "concorrenti" come la Russia.
Gli F-35 di Israele, chiamati "Adir" ovvero potente o forte in ebraico, sono infatti diversi da quelli utilizzati dagli Stati Uniti o dall'Italia: oltre al già citato sistema di comando, controllo e comunicazioni i velivoli con la Stella di Davide hanno una versione locale del software Alis, che sta avendo qualche problema di gestione, chiamata Algs.
Il velivolo però, al netto delle critiche spesso partigiane e basata solo su questioni ideologiche, ha dimostrato la sua maturità in più di una occasione ed in particolare gli F-35 israeliani hanno messo in luce le loro capacità eccezionali quando hanno sorvolato Teheran e Bandar Abbas senza essere rilevati dalle difese aeree iraniane.
Frattanto Israele ha inaugurato da poco, il 17 gennaio, il secondo stormo di F-35I, il 116esimo, chiamato "Lions of the South", sempre presso la base di Nevatim nel deserto del
Negev, tra Be’er Sheva e Arad, dove affiancherà il già attivo 140esimo stormo "Golden Eagle". Come affermato dalla stessa Iaf il secondo stormo conseguirà la Ioc (Initial Operational Capability) entro la prossima estate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.