Cronache

Così Netflix (ma non solo) si piega al diktat dell'orgoglio gay

Netflix celebra il Pride Month con una puntata speciale della serie Parliamone, "È stata una serie tv a farmi capire di essere Gay", in onda sul canale Youtube della piattaforma streaming

Così Netflix (ma non solo) si piega al diktat dell'orgoglio gay

Giugno è il mese dell'orgoglio Lgbtq e Netflix Italia si prepara a celebrarlo in pompa magna, proponendo al suo pubblico una serie di contenuti sui temi dell'identità e del gender. Come riportato dall'agenzia Adnkronos, infatti, per festeggiare il mese dell'orgoglio gay la piattaforma streaming propone uno speciale episodio di Parliamone, il format YouTube di Netflix Italia dedicato al tema della rappresentazione. Dopo La nuova Italia (Sumaya Abdel Qader, Coco Rebecca Edogamhe, Haroun Fall, Beatrice Bruschi, Momoka Banana, Adrian Fartade) e Raccontare le donne per davvero (Michela Murgia, Fumettibrutti, Madame, Ludovica Martino, Isabella Ferrari, Daniela Scattolin, Alice Urciolo), il terzo appuntamento è con È stata una serie tv a farmi capire di essere Gay, definito "un intimo confronto dedicato al tema della rappresentazione della comunità Lgbtq" che debutta l'8 giugno sul canale You Tube di Netflix Italia. Ma l'esaltazione delle tematiche arcobaleno non riguarda solo Netflix: tutti i grandi colossi dell'intrattenimento sono impegnati, in prima linea, a celeberare il Pride Month.

Il mondo dell'Entertainment si piega al politically correct

Netflix si accoda a tutti i giganti del mondo dell'entertainment che, in ossequio all'ideologia gender imperante, celebrano il mese dell'orgoglio Lgbtq. Chi non lo festeggia, viene visto con sospetto o boicottato. Microsoft, ad esempio, ha annunciato di aver donato oltre 8 milioni di dollari alle organizzazioni che supportano le comunità Lgbtq nel mondo come OutRight Action International, African Rainbow Family, National Center for Transgender Equality, Mermaids, Lavender Rights Project e Fulcrum UA, proponendo, ai videogiocatori della console Xbox, anche una sezione dedicata con i titoli più "arcobaleno".

Disney, dal canto suo, sottolinea su Twitter di "essere al fianco della comunità Lgbtq e dei suoi alleati" sostenendo con orgoglio "una narrazione inclusiva, diversificata e autentica". La multinazionale dell'intrattenimento afferma di voler "reinventare il domani, dando risalto alle storie Lgbtq e sostenendo l'importanza di una rappresentazione accurata nei media e nell'intrattenimento". Per fare questo, la piattaforma streaming Disney Plus ha lanciato la Pride collection, contenente i titoli che esaltano le storie arcobaleno. Ed Apple? Non poteva essere da meno, naturalmente. Ed ecco che la società di Cupertino ha lanciato, non più tardi di due settimane fa, i cinturini "pride edition" per l'Apple Watch.

I moti di Stonewall

Perché proprio giugno? Perché è il mese in cui si verificarono i moti di Stonewall. Fu proprio nelle prime ore del 28 giugno 1969, infatti, quando la polizia di New York fece irruzione nello Stonewall Inn, un club gay situato nel Greenwich Village di New York. Il raid scatenò una rivolta quando la polizia trascinò brutalmente dipendenti e clienti fuori dal bar, provocando sei giorni di proteste e violenti scontri con le forze dell'ordine fuori dal bar in Christopher Street, nei pressi di Christopher Park.

Così, a partire dal giugno 1970, Brenda Howard organizzò la prima parata del Pride, dove centinaia di attivisti organizzarono la marcia per la liberazione di Christopher Street.

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