Cronache

"Andatevene via...": i silenzi e le violenze nella scuola No Vax

Siamo tornati nella scuola parentale Rondò con le telecamere. Ma nessuno ha risposto alle domande: hanno solo saputo usare la violenza contro di noi

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Finita l'esperienza surreale dell'open day nella scuola parentale Rondò di sabato 4 dicembre, abbiamo preso accordi con la fondatrice della struttura Alessandra Caradonna per permettere a nostra figlia di fare una prova. In realtà, vogliamo andare fino in fondo a questa storia, non abbiamo nessun piccolo da iscrivere a scuola. Così la signora ci consegna alcuni fogli da compilare, ci informa che al momento dell'inserimento dobbiamo sottoscrivere la tessera associativa al costo di 10 euro e poi possiamo diventati parte integrante di questo sistema.

A questo punto, giovedì 9 dicembre ci siamo presentati davanti i cancelli dell'istituto. Ci siamo messi di fronte al videocitofono in modo tale da non mostrare subito le telecamere, ci hanno aperto e siamo entrati. Allo "scusi, ha bisogno?" di un uomo sulla sessantina (non ci è chiaro se sia un insegnate o uno dei tanti volontari della scuola) abbiamo tirato su le telecamere. Da questo momento in poi è stato un'escalation di violenza e urla.

"Sono Serena Pizzi de ilGiornale.it - mi qualifico - mi sono infiltrata al vostro open day. Potrei farvi qualche domanda? Potete confermare le tesi che avete esposto davanti a 30 persone ora che abbiamo le telecamere accese?". All'improvviso spunta una donna (non siamo in grado di definirne il ruolo) che tenta di staccare i fili del trasmettitore del microfono. Non riuscendoci ci spinge, ci mette le mani addosso, abbassa la telecamera e ci sbatte contro al muro. Ovviamente gli altri presenti non sono rimasti a guardare. Il signore precedentemente presentato ha fatto lo stesso, oltre a chiedermi più e più volte di qualificarmi. Anche questo già fatto, ma evidentemente non sentivano. E quindi a oltranza ripetevo "Serena Pizzi", "Serena Pizzi"...

All'interno della scuola parentale Rondò regna solo ed esclusivamente il caos: tra urla e spintoni (loro) e nostre domande che non hanno mai ricevuto risposta. "Perché non ci rispondete? - chiediamo -. Fate tanto i forti con chi la pensa come voi e poi scappate al confronto? Avete fatto il lavaggio del cervello a 30 persone, avete detto che i bambini col Covid possono venire a scuola. Potreste essere accusati di epidemia colposa". Niente: le nostre affermazioni, la sbobinatura (stampata) di ciò che ha registrato la telecamera nascosta non li ha minimamente mossi. Non parlano. Non rispondono. Non hanno il coraggio di dire nulla davanti alle telecamere. Hanno però il coraggio di strattonarci, di mettere le mani sulla camera, di far uscire il professore Mirko Preatoni che arriva contro di noi come un missile e di cacciarci fuori. Non prima di averci accusato di averli aggrediti. Falso, abbiamo tutto il girato. Ma prima di sbatterci all'esterno dell'edificio, minacciano di chiamare i carabinieri. "Fate pure", rispondiamo. Ma nulla si muove: alla fine si rendono conto che un controllo non sarebbe andato a loro favore.

Guarda qui il video del servizio.

Tra spintoni e urla anche di un genitore presente nella scuola (genitore che avevamo incontrato sabato all'open day e che ci aveva spiegato di voler iscrivere al Rondò tutti i suoi figli. Ah, è quello che nel video della prima puntata domanda se i professori saranno mascherati in aula) usciamo nel cortile. Qui, aspettiamo la fondatrice della struttura. La Caradonna arriva, ci trova con le mascherine e non ci riconosce. Le abbassiamo in modo tale da renderci riconoscibili, ma nulla da fare. Pure lei scappa. "Prendete un appuntamento, parlo solo in presenza del mio avvocato", urla correndo verso la scuola. Le andiamo dietro, le chiediamo di assumersi la responsabilità delle parole dette, ma arriva perfino a dire "di quale open day stai parlando?".

Abbiamo provato a fare domande con tono pacato, a chiedere come mai dicono quelle cose. Abbiamo provato a farli parlare lontano dai bambini perché quelle sceneggiate erano disgustose. Ma non c'è stato verso. Così, un po' ammaccate, siamo tornate in redazione. E ora siamo qui a raccontare a voi così abbiamo visto con i nostri occhi.

Nella prossima puntata, ci dedicheremo a uno dei soggetti più "interessanti" di questa scuola parentale: Roberto Dallera. Preparatevi.

Guarda la prima puntata del servizio nella scuola no vax.

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