Cronache

"Il burlesque e il massaggio": la terapia di Marcello Grasso per le pazienti

Marcello Grasso, fratello dell'ex Presidente del Senato e neuropsichiatra con grande seguito a Palermo, è stato denunciato da una giovane donna per averle fatto indossare durante la terapia un costume da burlesque e per un "massaggio"

"Il burlesque e il massaggio": la terapia di Marcello Grasso per le pazienti

Un costume da burlesque, un massaggio e del contatto fisico ritenuto non di natura terapeutica. Questi sono gli elementi e le motivazioni della giovane paziente che l'hanno portata a denunciare Marcello Grasso, neuropsichiatra palermitano nonché fratello dell'ex Presidente del Senato ed ex Procuratore nazionale Antimafia.

Marcello Grasso, medico di sessantanove anni con una carriera quarantennale sia nel pubblico che nel privato, non aveva mai ricevuto una denuncia prima dello scorso 30 marzo. Durante le sue sedute terapeutiche ha sempre utilizzato come strumento il teatro rivendicandone la sua importanza e tutto ciò che esso comprende: copioni, sceneggiature e costumi. Questa volta, però, un costume da burlesque fatto indossare ad una giovane donna, paziente nel suo studio, durante una seduta, lo ha messo nei guai.

La ragazza ha denunciato il medico e interrotto la terapia dopo un "massaggio" e del contatto fisico che è stato ritenuto, da lei, non di natura terapeutica. Immediata è stata l'inchiesta della procura per violenza sessuale aggravata che ha anche messo una telecamera nello studio di Grasso. È stata emessa nei confronti del medico anche un'ordinanza di custodia cautelare, richiesta dal procuratore aggiunto del pool anti-violenze Laura Vaccaro e firmata dal gip Clelia Maltese. Questo dopo che gli investigatori della Mobile, sembra, abbiano trovato riscontri con quanto dichiarato dalla donna.

Grasso, come riporta il Corriere, ha da subito offerto spiegazioni ai magistrati non avvalendosi della facoltà di non rispondere. Lo Re, avvocato difensore del neuropsichiatra, inoltre, ha fatto ricorso al Tribunale della libertà perché contesta la misura della custodia cautelare in carcere e ha dichiarato: "C'è una severità inspiegabile nei suoi confronti visto che lo stesso pool che indaga su questi reati procedendo per situazioni simili che coinvolgevano professionisti ha chiesto soltanto gli arresti domiciliari". L'avvocato ha anche ribadito l'esperienza quarantennale di Grasso sia in strutture pubbliche, dove ha lavorato nei servizi per le tossico dipendenze, che in quelle private commentando: "Non c'è mai stata una paziente che ha riferito fatti del genere e questa è una cosa che dovrebbe far riflettere".

A quanto pare, le valutazioni degli inquirenti sono state altre e l'ipotesi della violenza sessuale aggravata ha convinto il gip. In particolare, un dialogo tra il medico e un'altra paziente, durante le intercettazioni registrate nello studio, ha rinforzato le ipotesi. Anche la difesa sta svolgendo delle indagini interrogando le altre pazienti donna in cura da Grasso. Tutte loro hanno spiegato che i costumi teatrali, tutti conservati nello studio del neuropsichiatra, fanno parte di un percorso terapeutico e lo stesso vale per le foto che lui scattava loro: serviva, secondo la Difesa, per fare in modo che le pazienti si vedessero in una veste differente dall'ordinario. Accusa e Difesa non concordano neanche sul contatto fisico, secondo il medico altro non era che una tecnica di rilassamento concordata con la paziente, mentre per la donna è stata violenza sessuale.

Fino a che non ci saranno delle novità Grasso resta in carcere.

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