La crisi d'astinenza

La crisi d'astinenza

Secondo Conte, Zingaretti e Bersani, Matteo Renzi è un ducetto irresponsabile propenso a fare il guastatore. Per una volta, più o meno, i tre azzeccano l'analisi ma per non smentirsi sbagliano la diagnosi, che semplificata è: la deve smettere o per lui saranno guai. Sbagliano perché Matteo Renzi non la smetterà mai, lui è quella cosa lì da quando è nato e invecchiando non migliora ma può solo peggiorare. Che il suo partito sia al quaranta o al tre per cento non cambia assolutamente nulla: o comanda lui o fa casino (per la verità faceva casino anche quando comandava). Pretendere che Matteo Renzi stia sotto padrone o che solo collabori per portare acqua al mulino di un altro mugnaio è come sostenere che il sole sorge a Ovest: sbagliato e impossibile.

Siccome le cose stanno esattamente così, e lo sapevano anche i sassi, c'è da chiedersi se i veri «irresponsabili» di questa situazione non siano invece Conte e Zingaretti, che hanno imbarcato Renzi per dare vita a un governo senza senso e senza alcun collante, né umano (si odiano tra loro) né politico, pur di evitare le urne.

È inutile che adesso i governativi frignino offesi. Cosa pensavano, che Renzi se ne sarebbe stato buono e zitto a cuccia mentre Di Maio gira il mondo (più che altro a farsi foto con i big di turno), Conte gioca a fare lo statista e Zingaretti si atteggia a leader? Poveri illusi, non sanno che il bello deve ancora venire, che questo signore li tirerà molto più scemi di quello che sono già di loro.

La questione non è solo di contenuti politici. Uno che è stato segretario e premier non accetterà mai di fare il vice, figuriamoci la comparsa. Con che risultato? Probabilmente nessuno, ma questo a Renzi poco importa. Lo ha ben capito il presidente Mattarella, che quando la situazione sembra precipitare come è successo l'altra sera, ordina a tutti di stare buoni, fermi e zitti che è l'unico modo per neutralizzare il matto e andare avanti. Il Colle sa che come tutti i drogati di potere, Renzi ha le crisi di astinenza che placa per qualche giorno con il metadone della ribalta mediatica e dell'attenzione politica, poi tutto torna come prima.

Occhio

però, i drogati (di potere), come noto, tra un metadone e l'altro, rischiano l'overdose suicida o il raptus assassino. Con loro non c'è mai da stare tranquilli, e per questo sono certo che questo governo non durerà a lungo.

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