Guerra in Ucraina

Crisi Russia-Ucraina: così il conflitto fa dimenticare il Covid

Il conflitto tra Russia e Ucraina, dopo due anni, ribalta in rete le interazioni e le ricerche sul Covid: ecco i numeri dell'ultima settimana e delle ultime ore

Crisi Russia-Ucraina: così il conflitto fa dimenticare il Covid

Per la prima volta da oltre due anni, la tematica del Covid è stata messa da parte e superata negli ultimi giorni dal conflitto che non riguarda soltanto Russia e Ucraina ma tiene tutti noi con il fiato sospeso. È quanto emerso da un'analisi a cura di SocialCom sugli argomenti più letti, cercati e cliccati in rete.

Cosa rivela la ricerca

Con l’ausilio della piattaforma Blogmeter, sono state analizzate le conversazioni sul web tra il 15 e il 23 febbraio dove è avvenuto un primo "sorpasso", ma è dalle prime ore del 24 febbraio, quando il conflitto è entrato nel clou, che si è registrato un proprio picco tra gli utenti che seguono con estrema apprensione l’evolvere della situazione e il 75% dei quali interagisce su questo argomento. Infatti, come abbiamo visto sul Giornale.it, il timore della guerra ha fatto aumentare del 10% le ricerche sull'argomento in questi ultimi giorni con gli italiani, tra i cittadini europei, ad essere i meno favorevoli ad un intervento militare e il 62% preoccupato per lo scoppio della guerra a discapito della via diplomatica. Ovviamente, la figura chiave di questa situazione è Vladimir Putin, considerato dagli italiani l’attore in negativo protagonista della vicenda ucraina e in grado di decidere il destino dell’occidente. Chiaramente, il 77,55% degli intervistati nutre nei suoi confronti un sentimento estremamente negativo.

Le parole più cercate

Per far capire ancora di più come il Covid sia praticamente un lontanto ricordo, la ricerca si è focalizzata su alcune parole chiave molto ricercate su Google nelle ultime ore e giorni. Google trends, che misura l’intensità delle ricerche relativamente a un determinato argomento, conferma l'incremento di termini quali Ucraina, Donbass e Putin. Fuori dal podio, invece, le parole Covid, Coronavirus, Covid-19. Come mostra un grafico dell'analisi, alle ore 7 del 24 febbraio il rapporto era di 100 ricerche a tre a favore della parole Ucraina rispetto a Covid. A tal proposito, i post originali sulla pandemia sono stato poco più di 127mila, quelli riferiti all’Ucraina più di 177mila. L’andamento delle conversazioni ha subìto ua svolta lunedì 21 febbraio, giorno della conferenza stampa con cui Vladimir Putin ha riconosciuto le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.

Come dicevamo, la parola Putin è contenuta in 42.214 conversazioni seguita da Russia (32.604) e russo (17.312): la parola guerra di questa triste classifica si trova al quinto posto con 13.684 mezioni ma anche la parola energia, seppur minoritaria, è stata citata più volte in conversazioni dove prevalgono considerazioni di tipo economico, che legano gli aumenti dell’energia alla rapida evoluzione che sta avendo questa nuova escalation.

Ucraina "doppia" il Covid

Adesso che lo stato d'emergenza è quasi giunto al capolinea, volevamo liberarci da ogni tipo di pensiero e problema ma così non sarà: addirittura, nell'ultima settimana (15-23 febbraio) i dati raccolti ci dicono che le interazioni complessive in rete tra gli utenti sul tema Ucraina è stato di 12,72 milioni di interazioni, il doppio di tutti i riferimenti al Covid (6,98milioni). Quindi, la crisi in Ucraina ha preoccupato più del virus e stimolato in rete un dibattito nettamente maggiore rispetto all'argomento della pandemia che ha monopolizzato le conversazioni dell’ultimo biennio.

I social più utilizzati

La maggior parte delle conversazioni sul tema della crisi ucraina avvengono su Facebook (67,13%), punto centrale nel dibattito generalista sul web. Percentuali nettamente più basse anche su Twitter, Blog e News che producono quasi il 24,74% delle conversazioni totali (circa un quarto). A livello di visualizzazioni, il social che ha più interazioni, addirittura 6,19 milioni sui 12 complessivi è YouTube con i suoi contenuti video che mostrano i bombardamenti ma anche le testimonianze dirette dei giornalisti e della gente comune. Impennata dei casi anche su TikTok, il social dei giovanissimi, con circa 2,83 milioni di interazioni: spicca, in questo caso, l'enorme attenzione ai temi d'attualità.

Cosa ne pensa la politica

Dall’analisi dei canali social, è emerso come i partiti e gli esponenti del centrosinistra siano più attivi sul tema ucraino. Nelle loro pubblicazioni, da un lato prevale la richiesta di una forte presa di posizione da parte del governo italiano contro la possibile invasione russa del Donbass, dall'altro un allineamento alla politica portata avanti dalla Nato. Il parlamentare più attivo, con 25 post, è

html">Luigi Di Maio a causa del ruolo di ministro degli Esteri da lui ricoperto mentre Carlo Calenda, con 11 post, è finora il leader più attivo tra i vari partiti politici.

Commenti