Cronache

Diplomazia, paura della guerra e gas: cosa pensano gli Italiani della crisi

Italiani ed europei sono fortemente preoccupati per la crisi tra Russia e Ucraina che possa portare ad una guerra ma non solo: ecco i risultati del sondaggio swg

Diplomazia, paura della guerra e gas: cosa pensano gli Italiani della crisi

Si esce dalla pandemia ma nuovi problemi avvolgono, purtroppo, la quotidianità di chi vive in Europa ma non solo: la crisi sul fronte Russia-Ucraina e la guerra potenzialmente imminente non fanno dormire sonni tranquilli a nessun cittadino del Vecchio Continente. La maggior parte degli italiani, infatti, ha espresso profonda preoccupazione non soltanto per i rischi di vittime e crisi umanitarie ma soprattutto per paura di un'estensione del conflitto che possa coinvolgere anche gli Stati Uniti.

Quali sono i timori

Lo studio è stato condotto dall'Osservatorio Swg nell’ambito del network internazionale Euroskopia nella settimana tra il 14 e il 20 febbraio: gli italiani, tra i cittadini europei, sono i meno favorevoli ad un intervento militare e il 62% è preoccupato per lo scoppio della guerra a discapito della via diplomatica. Come accennato prima, però, al primo posto tra i timori (il 71%) teme che la guerra possa estendersi e coinvolgere gran parte d'Europa fino ad arrivare oltreoceano. Il 45% degli intervistati, invece, teme per l'alto numero delle vittime. Al terzo posto, la preoccupazione è di natura economica: come abbiamo visto sul Giornale.it, il prezzo del gas potrebbe lievitare ulteriormente se la Russia decidesse di tagliare del tutto le forniture (36% degli intervistati).

La paura del taglio sul gas

Un italiano su tre, il 33%, teme non soltanto l'aumento delle bollette ma che si interrompano del tutto le forniture del gas nel nostro Paese con risvolti tutti da valutare.Il 28%, invece, teme che si debbano inviare soldati al fronte se ci fosse anche un nostro coinvolgimento diretto. Percentuali di preoccupazione più bassi, ma non per questo meno importanti e remoti, riguardano la possibilità di ondate di profughi verso i Paesi europei (17%) e che l'Ucraina possa perdere la propria sovranità (15%).

Chi vuole di un'azione militare

Il sondaggio a cura di Swg, però, ha coinvolto anche cittadini di altre nazioni europee: uno su quattro si è dichiarato favorevole all'azione militare diretta dell'Ue per fermare il conflitto tra russi e ucraini. Tra questi, gli italiani si sono distinti per il risvolto più diplomatico (53%), al secondo posto la Polonia (52%) seguita da Grecia (51%) e Germania (50%). I più favorevoli ad un'azione militare, invece, sono i portoghesi con il 38%, seguiti da Spagna al 31% e Olanda con il 30% della popolazione favorevole alla voce grossa da parte dell'Unione.

Ucraina parte della Nato?

L’ipotesi dell’ammissione dell’Ucraina nella Nato, questione centrale della crisi, non convince l’opinione pubblica italiana. Soltanto una persona su tre sarebbe d’accordo, gli altri contrari o incerti. Su queste posizioni incide anche l'orientamento politico: secondo il sondaggio, sono principalmente gli elettori del Pd a sostenere l’adesione dell’Ucraina alla Nato, molto meno gli elettori del centrodestra e del M5S. Sul fronte del no, il 66% lo ha motivato affermando di non voler rischiare ulteriori tensioni con la Russia, il 34% perchè l'Ucraina non sarebbe adatta a far parte della Nato mentre il restante 15% non ne ha specificato i motivi.

Infine, valutati anche i giudizi su come si sono mossi i diversi protagonisti delle negoziazioni: sono prevalentemente negativi, ad eccezione del governo ucraino che raccoglie il 55% di pareri positivi. La Russia di Putin viene bocciata sonoramente (70%), ma appare significativo il fatto che anche le posizioni assunte dagli Stati Uniti riscuotano un gradimento molto basso (62%).

Più negativo che positivo anche il saldo per l'Italia (56%) e Unione Europea (55%).

Commenti