Coronavirus

La cura al plasma non funziona? C'è uno studio che la "smonta"

Un'arma in meno contro il virus? Spuntano dubbi sulla cura col plasma dei guariti. Secondo una ricerca non ha prodotto "nessuna differenza significativa nei risultati clinici"

La cura al plasma non funziona? C'è uno studio che la "smonta"

Tra le tante notizie molto positive sull'imminente arrivo dei vaccini, ce n'è una che è come un fulmine a ciel sereno: il plasma iperimmune prelevato da soggetti guariti al Covid-19 non sarebbe così efficace come si pensava.

"Non sono state osservate differenze significative nello stato clinico o nella mortalità complessiva tra i pazienti trattati con plasma convalescente e quelli che hanno ricevuto placebo". Sono queste le conclusioni di una ricerca appena pubblicata sul New England Journal of Medicinè. Lo studio ha preso in esame un totale di 228 pazienti che hanno ricevuto il plasma convalescente e 105 che, invece, hanno ricevuto un placebo.

Ebbene, dopo 30 giorni "nessuna differenza significativa nei risultati clinici è stata notata tra il gruppo che ha avuto la terapia del plasma e il gruppo con il placebo", hanno rivelato ricercatori dell'Hospital Italiano di Buenos Aires. La mortalità complessiva è stata "del 10,96% nel gruppo del plasma convalescente e 11,43% nel gruppo placebo", hanno aggiunto. Lo studio è stato misurato con una scala di valori da uno a sei punti che andava dal recupero totale alla morte.

"Il plasma non funziona"

"Mi spiace deludere le aspettative di molti, ma il plasma dei guariti non funziona": a commentare lo studio appena pubblicato è Matteo Bassetti, direttore della Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, in un post sul proprio profilo Facebook. L'infettivolo ha aggiunto che l'articolo "pubblicato sulla più prestigiosa rivista di medicina al mondo, il New England Journal of Medicine, che illustra i risultati di uno studio randomizzato in cui il plasma confrontato con il placebo in soggetti con forme gravi di Covid non ha dato alcun beneficio sulla mortalità", sottolineando che "Questa si chiama medicina basata sull'evidenza".

Decade, quindi, quanto detto in tutti questi mesi di pandemia sull'efficacia della cura al plasma che, sebbene di difficile somministrazione e con il punto interrogativo dei costi effettivi, rappresentava un'ottima soluzione nella lotta al Covid-19. Anche nei primi mesi "caldi" di pandemia c'era stato uno scontro piuttosto acceso tra i sostenitori di questa terapia e gli scettici. Lo "scontro" aveva visto, da una parte il Carlo Poma di Mantova e l'Ospedale Cotugno di Napoli che avevano somministrato questa cura ad alcuni pazienti contro lo scetticismo di alcuni virologi, tra cui Roberto Burioni, che aveva ironicamente affermato "ecco la nuova pozione magica", lanciando una frecciatina piccata al collega Giuseppe De Donno, primario presso il Reparto di Pneumologia dell'Ospedale Carlo Poma di Mantova e fautore della cura.

Sul nostro giornale ci eravamo occupati di un articolo approfondito in cui si spiegavano punti di forza e debolezza della cura al plasma e quali erano stati gli studi scientifici e le sperimentazioni a supporto di questa terapia.

A meno che nuove ricerche non intervengano a cambiare e modificare quanto pubblicato sulla rivista scientifica, adesso abbiamo un'arma in meno nella lotta al Covid-19.

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