Cronache

Il Dalai Lama a Milano. Protesta dei cinesi

Il Dalai Lama è stato accolto dal sindaco Sala e dal cardinale Scola. Ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Milano, che gli era stata conferita lo scorso mese di febbraio. Durissima protesta dell'ambasciata cinese

Cittadinanza onoraria Milano al Dalai Lama
Cittadinanza onoraria Milano al Dalai Lama

Intensa giornata milanese per il Dalai Lama. Il Comune di Milano gli ha conferito la cittadinanza onoraria in qualità di "testimone di pace e solidarietà nel mondo e come riconoscimento del suo impegno a favore del dialogo, della pace e del suo messaggio di tolleranza, teso all’affermazione dei valori di libertà, di non violenza e dei diritti umani". L’Aula consiliare approvò la delibera per il conferimento dell’onorificenza lo scorso febbraio (giunta Pisapia). Tenzin Gyatso si è recato all'Arcivescovado di Milano, dove è stato accolto dal cardinale Angelo Scola, cui ha donato una sciarpa bianca.

Da Roma, intanto, non si è fatta attendere la protesta ufficiale della Cina. "Il fatto che il Consiglio comunale, le altre istituzioni siano presenti con connivenza alla visita del Dalai Lama e gli conferiscano la cittadinanza onoraria ha ferito gravemente i sentimenti del popolo cinese", si legge in un comunicato, "tutto ciò ha un impatto negativo sui rapporti bilaterali e sulle cooperazioni tra le regioni dei due Paesi". E ancora: "Il quattordicesimo Dalai Lama non è una figura puramente religiosa, ma è un politico in esilio che da anni si presenta in veste religiosa nello svolgimento delle attività separatiste contro la Cina"

Il Dalai Lama ha reagito così alle proteste organizzate dei cinesi: "Alcuni protestano perché non sanno cosa sto promuovendo, altri sono organizzati dalle ambasciate cinesi per creare queste problematiche". Le proteste, ha aggiunto, "sono un fatto molto normale, che avviene sempre". "Dal 1969 - ha aggiunto - dico che la continuità di istituzione nel futuro dipende dai tibetani. Mi sono ritirato ufficialmente da tutte le attività e responsabilità politiche. Lo dico con orgoglio". "Non è cosa da poco - evidenzia - perché per 400 anni il Dalai Lama è stato il capo spirituale e politico del Tibet". Ma oggi, tiene a sottolineare, "l'istituzione del Dalai Lama non è importante per il futuro politico, tant'è che il nostro popolo sta facendo le elezioni. Ma sembra che improvvisamente sia molto importante per i cinesi. Sono più preoccupati i cinesi per il Dalai Lama che il Dalai Lama stesso".

Il cardinale Scola ha ricordato che la presenza del Dalai Lama a Milano e il suo insegnamento "sono una benedizione.

Permettono alla nostra città, che sta ancoraraccogliendo i frutti di Expo 2015, di non dimenticare il grande compito cheuomini e donne delle religioni hanno consegnato a quell’evento: ricordareall’umanità che senza cibo spirituale non c’è futuro per la vita".

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