Da D'Alema a Santoro ecco la lobby con la kefiah che condiziona la politica

Vip, Ong "pacifiste" finanziate coi soldi pubblici, circoli culturali e associazioni ambientaliste. Tutti in prima linea per boicottare Gerusalemme

Da D'Alema a Santoro ecco la lobby con la kefiah che condiziona la politica

Peccato e persino un po' penoso che si votino le mozioni filopalestinesi proprio all'indomani della decisione di un tribunale americano di far pagare all'Autorità Palestinese di Abu Mazen, che ha stretto un accordo per un governo di coalizione con Hamas, che non passa giorno senza un messaggio di odio per gli ebrei e di lode per i terroristi. Peccato perché il voto non aiuta il processo di pace, che anzi così si blocca, ma il fanatismo di scatenati filopalestinesi che agiscono in base a slogan ripetuti cento volte da una macchina propagandistica potentissima, quella della lobby palestinese, che in Italia e in Europa conta milioni di persone.

La lobby filopalestinese è in realtà antisraeliana. Se uno dice antisemita, paga una multa, chi scrive ne sa qualcosa. La lobby ha dei padri italiani e una visione distorta che fa dei palestinesi, come al tempi dei blocchi, un popolo perseguitato dall'imperialismo Usa-israeliano, e di Israele un Paese di apartheid, genocida, etc. Un mucchio di sciocchezze organizzate da centinaia di associazioni che fanno sit-in, boicottaggi, volontariato a Ramallah. Il centro del mondo pro-palestinese è stata sempre una ex parlamentare europea e membro del Cepr, European palestinian relations, grande frequentatrice di Ramallah anche ai tempi della Seconda Intifada, quando gli ebrei saltavano per aria a migliaia. La rete dei movimenti europei e italiani si chiama Eccp, ha rivolto una appello alla Mogherini per boicottare Israele. Il gruppo promuove il Bds, il boicottaggio e aiuta i «prigionieri politici», cioè i criminali regolarmente processati dai tribunali israliani. Dell'Eccp fanno parte fra gli altri l'Assopace Palestina della Morgantini, la Fiom Cgil, gli Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese. E tanti altri. La lettera chiedeva la fine dell'accordo Eu-Israele e la firmavano 309 associazioni di tutta Europa e 33 italiane. Fra queste, svariati circoli Arci, l'associazione Salaam ragazzi dell'Olivo (finanziati da Enti locali) le Donne in nero, movimenti Bds Italia e Bds Sardegna. Regioni (Toscana, Emilia Romagna..), Comuni (quello di Napoli voleva promuovere una nuova Flottilla per Gaza!) molte istituzioni locali si pregiano di danneggiare israele. Naturalmente partiti come M5S e Sel e parte del Pd seguono la scia, anche perché la lobby filopalestinese ha dei padri intangibili e dei finanziamenti continui che fluiscono verso le Ong. «Un ponte per», «Operazione Colomba»,«Nexus Emilia Romagna», fra le centinaia, pongono tutto l'impegno nel demonizzare. Le Ong anti-israeliane sono state finanziate per almeno 185 milioni in euro in dieci anni e il contribuente non lo sa. I dati per la maggior parte non sono reperibili sui siti delle Regioni che espongono spesso solo i finanziamenti degli ultimi cinque anni e senza la somma del contributo o il costo del progetto. Ma tant'è, i progetti si assomigliano tutti e sfociano nel boicottaggio. Per esempio, l'ultima acquisizione è che Legambiente, Wwf Italia, Greenpeace hanno assicurato che non intendono collaborare con Beautiful Israel, un bellissimo progetto ecologico.

Fra i leader, Michele Santoro da decenni è un araldo della causa palestinese, a Servizio Pubblico Alessandro Di Battista, di 5 Stelle, che ha dichiarato che il mondo arabo odia l'Occidente a causa del conflitto israelo-palestinese.

Isis compresa? Ma il principe politico è D'Alema con la sua passeggiata con gli Hezbollah dopo la guerra in Libano e tante affermazioni livorose. Il padre intellettuale è il filosofo Gianni Vattimo che parla di «stato canaglia» «nazista e fascista» e che vorrebbe combattere a fianco di Hamas. Non lo farà, ma alimenta la locomotiva di odio.

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