Economia

Dall'ambiente alla sostenibilità: le prossime sfide di JTI Italia raccontate da Didier Ellena

Le prime impressioni, le aspettative e le prossime sfide dell'azienda. Intervista a Didier Ellena, nuovo Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia

Dall'ambiente alla sostenibilità: le prossime sfide di JTI Italia raccontate da Didier Ellena

"Sono estremamente orgoglioso e onorato dell’opportunità di guidare JTI Italia. Sono certo che, grazie al nostro team di talento, continueremo a costruire la storia di successo di JTI in Italia". Sono state queste le prime parole di Didier Ellena nelle vesti di nuovo Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia, società del gruppo Japan Tobacco International.

Ellena, precedentemente alla direzione di JTI Francia, ha iniziato la sua carriera in Japan Tobacco International nel 1995 all'interno del reparto vendite, ricoprendo nel corso del tempo diversi incarichi con crescenti responsabilità, tra cui quello di Responsabile del Trade Marketing per la regione dell’Europa Centrale, a Ginevra.

Adesso avrà il compito di guidare JTI Italia, tanto nel consolidamento degli importanti progetti avviati in Italia quanto nel raggiungimento di nuovi traguardi. Abbiamo intervistato Didier Ellena per conoscere le sue prime impressioni, le aspettative e le prossime sfide di JTI Italia.

Le domande a Ellena

Lei è appena approdato a JTI Italia. Quali sono state le sue impressioni sull'Italia e sul team?

"Quella di JTI in Italia è una storia costellata di successi: basti pensare che, nel 2000, nell’anno della sua costituzione, l’azienda contava appena 26 dipendenti, mentre oggi la nostra realtà occupa la seconda posizione nel mercato italiano del tabacco. Tutto questo è sinonimo del fatto che le persone di JTI Italia hanno fatto e continuano a fare ogni giorno un ottimo lavoro e io non potrei essere più orgoglioso di avere l’opportunità di guidare un team così. Sono certo che grazie alla nostra squadra di talento continueremo a costruire una storia di successo per JTI all’interno del Paese".

Uno dei pilastri di JTI è senza dubbio rappresentato dal tema della sostenibilità, declinata sia dal punto di vista ambientale che sociale ed economico. Quanto e perché è così fondamentale la sostenibilità?

"In JTI siamo convinti che le aziende abbiano un ruolo determinante all’interno della società nelle quali operano e che questo comporti, necessariamente, delle responsabilità. Questo ci ha spinto a prendere delle decisioni, sia come gruppo sia nei singoli Paesi, per rendere la sostenibilità uno degli aspetti centrali del nostro business, capace di orientare le nostre scelte presenti e future. Il tema ambientale è fondamentale, naturalmente - sotto questo profilo, ad esempio, sono fiero di poter affermare che il gruppo JTI si è posto l’obiettivo di raggiungere il traguardo di zero emissioni nette entro il 2050 e a diventare carbon neutral per le nostre operazioni entro il 2030 - ma di certo non è l’unico. Per noi, infatti, il concetto di sostenibilità non può che essere declinato in maniera integrale, a 360 gradi, tenendo conto anche degli aspetti economici e, soprattutto, sociali. La nostra più grande ambizione è diventare sempre di più parte integrante dei territori e delle comunità in cui operiamo, inserendoci nel tessuto socio economicodel paese in modo crescente, per trasmettere e soprattutto rendere concreti i nostri valori e la nostra visione".

Dalla lotta contro l'emergenza alimentare a quella contro la violenza sulle donne: nel recente passato JTI Italia si è resa protagonista di molte iniziative di grande valore sociale. Quanto è importante battersi per farsi promotori di progetti simili?

"Promuovere progetti del genere è fondamentale per noi, proprio perché abbiamo l'ambizione di diventare un punto di riferimento per le comunità in cui operiamo . Da sempre mettiamo al centro del nostro business l’attenzione verso le persone e i territori, attraverso un concreto sostegno all'economia, alla filiera agricola tabacchicola e al tessuto sociale del nostro Paese. Un impegno che, concretamente, si traduce in numerose iniziative realizzate in cooperazione e coinvolgendo le pubbliche amministrazioni, il cui obiettivo rimane quello di migliorare la sostenibilità dei territori, sia dal punto di vista economico ma anche e soprattutto sotto l’aspetto ambientale e sociale. Insieme ai nostri partner, portiamo avanti dei progetti che non siano semplicemente “attività one shot”, ma il punto di partenza per iniziare a rendere concreto il cambiamento verso un futuro sostenibile sotto ogni aspetto".

Cosa prevede per il futuro e quali sono le sfide per JTI Italia? Quali sono gli obiettivi che nel medio e lungo periodo si è prefissato di raggiungere con l’azienda?

"La nostra sfida più grande? Sicuramente continuare e rafforzare il nostro impegno e i nostri investimenti in Italia, anche in un momento di grande incertezza macroeconomica globale come quello in cui ci troviamo oggi a vivere, dove il nostro sistema d’impresa sta affrontando un ingente incremento dei costi delle materie prime e delle risorse energetiche che impatta in modo rilevante su tutti i bilanci aziendali. La crescente spinta inflattiva, che quest’anno si sta attestando oltre il 9%, rappresenta una minaccia concreta per la stabilità economica di imprese e produttori e sta mettendo in crescente difficoltà interi comparti industriali. E, come sappiamo, questo si ripercuote su tutti gli anelli del sistema socio-economico, andando a impattare sui consumatori, che si trovano ad affrontare un’ulteriore perdita del proprio potere d’acquisto. Ecco perché noi riteniamo necessario e auspicabile ricercare soluzioni capaci di tutelare e mettere in sicurezza sia le imprese che i cittadini. E a questo proposito, il nostro augurio è quello di riuscire a intavolare, ancor di più rispetto agli anni passati, un dialogo fruttuoso con le istituzioni che possa porre le condizioni per supportare la sicurezza delle imprese e degli investimenti, in un’ottica di crescita e di rilancio del tessuto socio-economico del nostro Paese. È un momento di alta complessità, per farvi fronte abbiamo una nostra "ricetta": crediamo infatti che il mondo delle imprese nel suo complesso abbia la necessità di avvalersi di una maggiore semplificazione del sistema fiscale e di una maggiore flessibilità. Di conseguenza, crediamo che non sia il momento di aumenti di tassazione, in particolare non programmati, che metterebbero a rischio la pianificazione degli investimenti in tutti i settori, da quello agricolo, che già sta subendo le dure ripercussioni dell’aumento esponenziale di materie prime ed energia, ad ogni altro comparto, impattando duramente anche su un settore, come quello del tabacco, che negli ultimi anni ha garantito un gettito erariale incrementato, nonostante non vi siano stati aumenti di tassazione. Con un eventuale aumento della tassazione in questo momento storico si rischierebbe solo di ridurre il gettito erariale spingendo i consumatori verso mercato dell’illecito, già in crescita negli ultimi periodi e così faticosamente anche se con successo contrastato dall’attività dell’Agenzia e della Guardia di Finanza. Da sempre siamo convinti che lavorare insieme, istituzioni, imprese e territori, sia la ricetta migliore per garantire soluzioni condivise e ci auspichiamo sarà questa la strada che il nuovo esecutivo vorrà intraprendere".

Ricopre nell'azienda un ruolo fondamentale. Quali sono i valori che la ispirano e che vorrebbe trasmettere al team italiano?

"Credo che, come responsabile del team, il mio compito sia soprattutto quello di valorizzare al massimo i talenti di coloro con cui ho la fortuna di collaborare, spingendoli a tirare fuori il meglio delle loro capacità. Per me è importante che tutti si sentano parte del progetto di JTI Italia, perché è grazie all’impegno di tutti se riusciamo ogni anno a raggiungere risultati straordinari. Recentemente abbiamo partecipato a una “camminata aziendale” in cui i chilometri percorsi si trasformavano in una somma che abbiamo destinato ad alcune associazioni attive in Lombardia. Abbiamo raccolto una cifra più che considerevole e lo abbiamo fatto passo dopo passo, con l’impegno di ognuno di noi. Questa iniziativa, credo, è la sintesi perfetta di ciò che vorrei trasmettere al mio team: tanto nella vita quanto nel lavoro, ogni passo conta e ognuno di noi può fare un'enorme differenza".

Quali sono le principali differenze che ha riscontrato tra la Francia, Paese dal quale proviene, e l'Italia? Era mai stato in Italia prima d'ora?

"Certamente, ho sempre amato l’Italia e ora che ho la fortuna di vivere e lavorare qui riesco ad apprezzarla ancora di più. Per quel che riguarda le differenze, ho avuto modo, nel corso della mia carriera, di lavorare in moltissimi posti: in Francia, in Svizzera, in Ungheria e persino in Russia. Tutti i Paesi nei quali sono stato, hanno le loro caratteristiche uniche, le loro specificità. Caratteristiche che, ovviamente, si rivelano non soltanto nei differenti usi e costumi, ma anche nei diversi mercati di riferimento. Quello che voglio fare ora è immergermi totalmente nella cultura e nella lingua italiana, che sto studiando, per capire ogni sfumatura del suo mercato".

Piccola curiosità: quali sono le sue passioni lontano dal lavoro?

"Lontano dal lavoro, mi piace passare il tempo in casa o con gli amici. Sono un appassionato di golf e per lungo tempo l’ho praticato moltissimo. Ultimamente, purtroppo, mi limito a giocare solo ogni tanto, ma la passione resta invariata. Fra le mie passioni, sicuramente anche la tavola occupa un posto importante.

Da questo punto di vista, si direbbe proprio che sono capitato nel Paese giusto".

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