Coronavirus

Dalle zone rosse alla movida e pubblicano un video: denunciate due agrigentine

Le due hanno pubblicato un video mentre facevano un aperitivo ad Agrigento nonostante fossero tornate dalle zone considerate rosse per via del coronavirus. Il video è stato trasmesso agli inquirenti ed è scattata la denuncia

Dalle zone rosse alla movida e pubblicano un video: denunciate due agrigentine

Pubblicano un video sui social mentre si trovano a consumare un aperitivo ad Agrigento e dichiarano di essere arrivate dalle zone considerate rosse per via del coronavirus. Per loro è scattata la denuncia. Ricostruiamo quanto è successo. Il video ha avuto diffusione a partire da ieri sera quando, due giovani agrigentine hanno pubblicato la loro storia su Instagram. Erano in un noto locale del centro città dove si riuniscono nel fine settimana diversi ragazzi. Nonostante le regole che si appellano al buon senso di tutti, in molti sono usciti di casa creando quegli assembramenti che sono considerati tanto pericolosi per la diffusione del coronavirus.

Ebbene, le due ragazze, non solo non si sono attenute al buon senso, ancor di più: hanno violato le disposizioni dettate dal decreto che prevedono l’obbligo di avvisare le autorità sanitarie competenti, mettendosi in auto isolamento una volta rientrati dalle zone rosse in città non ancora colpite dall’epidemia. Come se non bastasse, le due hanno voluto rendere noto a tutti di trovarsi in un locale a consumare bevande e divertirsi. Hanno sottolineato di provenire dalle zone rosse e di trovarsi ad Agrigento.

Inutile a dirsi, sono bastati pochi minuti e il video ha avuto diverse visualizzazioni e condivisioni fino poi ad arrivare nelle mani degli inquirenti che hanno avviato le indagini per identificare le agrigentine. A lavoro dunque i poliziotti della squadra volanti della questura della Città che hanno identificato le due: si tratta di una 20enne e di una 21enne. Entrambe sono state denunciate per i reati di procurato allarme e per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

In merito a quanto è accaduto è intervenuta la procura di Agrigento per puntualizzare l’importanza del rispetto delle disposizioni previste dal decreto del Governo ma anche i rischi cui si incorre nel pubblicare false notizie. "In relazione ad alcuni video che circolano sui social network- si legge nella nota- la procura della Repubblica di Agrigento ricorda che violare le cosiddette zone rosse integra il reato di cui all'art. 650 c.p. che prevede la pena dell'arresto fino a tre mesi. Si ricorda poi, anche al fine di evitare di incorrere nel più grave reato di cui all'art. 438 c.p., che le persone che provengono dalle suddette zone devono mettersi a disposizione della competente autorità sanitaria al fine di impedire il propagarsi della epidemia". Infine, la precisazione sulle notizie non veritiere: “la diffusione di false notizie sulla epidemia in corso sui social network può integrare il reato di procurato allarme di cui all'art.

658 cp”.

Commenti