Cronache

Gli spari all'ex in strada, poi alla compagna e si uccide: il delitto choc

Il doppio femminicidio a Vicenza. L'uomo, di nazionalità bosniaca, ha ammazzato la ex moglie. Poi ha sparato alla comopagna e si è tolto la vita

Gli spari all'ex in strada, poi alla compagna e si uccide: il delitto choc

Dapprima ha ucciso l'ex moglie a colpi di pistola in strada. Poi, durante la fuga in auto, ha ammazzato l'attuale compagna e, infine, si è tolto la vita. È l'epilogo drammatico di una travagliata e controversa vicenda familiare culminata con un doppio femminicidio e un suicidio. Il killer è un 42enne bosniaco residente a Vicenza. Nel 2019 era stato emesso a carico dell'uomo il divieto di avvicinamento alla ex compagna con la quale aveva avuto due figli, un ragazzo di 16 e una ragazza di 13 anni.

Il delitto choc

Sono a dir poco inquietanti i dettagli che ermergono sull'omicidio-suicidio avvenuto questa mattina a Vicenza. La prima vittima, Lidia Miljcovic, 42enne di origine serba, sarebbe stata uccisa attorno alle 9.30 di questa mattina, nel quartiere Gogna, dove lavorava come domestica. Da una prima ricognizione del duplice delitto sembrerebbe che l'uomo abbia aperto il fuoco, per ben cinque volte, contro la ex moglie in strada. Dopodiché, armato di pistola, si sarebbe messo alla guida della propria auto assieme all'attuale fidanzata. Nel mentre le forze dell'ordine, con anche la mobilitazione dei reparti speciali e un elicottero, hanno cominciato a dargli la caccia in tutta la provincia. La vettura con cui l'uomo si è dato alla fuga è stata individuata sulla tangenziale Ovest di Vicenza nel primo pomeriggio di oggi: a bordo c'erano i corpi senza vita del killer e dell'attuale fidanzata. Pare, infatti, che dopo aver ammazzato la ex il 42enne abbia sparato anche alla nuova compagna. Infine, si è tolto la vita. Sul posto sono intervenuti gli artificieri per scongiurare la presenza di ordigni esplosivi a bordo dell'auto. La tangenziale è stata chiusa al traffico.

Il divieto di avvicinamento

Stando a quanto riferiscono fonti investigative alle agenzie stampa, in passato, Lidia Miljcovic era stata vittima di brutali aggressioni da parte dell'ex. In una occasione il 42enne l'avrebbe colpilta con ferocia alla testa, al punto da procurarle lesioni gravi alla testa. Dunque, nel 2019, sarebbe scattata la denuncia e il divieto di avvicinamento per il killer alla donna. "Lidia viveva a Schio - ha racconta Benedetto Mondello, datore di lavoro della vittima al Corriere.it - da circa un anno era la compagna di mio fratello e si stavano un po’ sistemando dopo alcune vicissitudini. I problemi con l’ex marito erano noti, eravamo preoccupati perché la situazione è era conosciuta. Mi stupisco degli assistenti sociali e di qualche giudice. Erano in tribunale da anni, non so se ci sia stato un allontanamento". In queste ore gli investigatori stanno ricostruendo i movimenti della donna, impiegata come colf per i lavori domestici in alcune villette della zona.

L’arma del delitto era detenuta illegalmente.

Commenti