Coronavirus

Dopo Delta e Kappa, spunta anche la variante Lambda

Sequenziata per la prima volta in Perù, la variante Lambda crea preoccupazione nel Paese sudamericano che ha il più alto tasso di mortalità al mondo per Covid-19

Dopo Delta e Kappa, spunta anche la variante Lambda

Mentre si fanno i conti con la variante Delta che preoccupa per la tenuta dei vaccini e la maggiore contagiosità, dall'altra parte del mondo è stata rilevata per la prima volta la variante Lambda del Covid-19.

"Variante di interesse"

Diffusa per la prima volta in Perù nel dicembre 2020 e scientificamente nota come C.37, da quel momento si è estesa 30 nazioni e 4 continenti (Europa, America, Africa e Oceania): gli scienziati la stanno studiando perché contiene un insieme "insolito" di mutazioni. Secondo un report dell'Oms, nei mesi di maggio e giugno ha rappresentato l'82% dei casi in Perù, il Paese sudamericano che ha il più alto tasso di mortalità al mondo. Discorso simile anche per il Cile che rappresenta quasi un terzo dei nuovi casi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità l'ha definita una "variante di interesse" e viene monitorata anche dall'European Centre for Disease Prevention and Control, il Centro Europeo di Prevenzione e controllo delle Malattie, oltrechè dalle autorità sanitarie britanniche. Nessun caso, al momento, viene segnalato in Italia.

"I vaccini funzionano"

Intanto, il Dipartimento per la Salute del Regno unito ha messo la variante Lambda sotto osservazione fra le Vui (variants under investigation) per alcune sue mutazioni rilevanti – L452Q and F490S – e per l’aumento dei casi associati a questa forma. Lambda ha un modello unico di sette mutazioni nella proteina spike che il virus usa per infettare le cellule umane. I ricercatori sono particolarmente incuriositi da una mutazione chiamata L452Q, simile alla mutazione L452R che si ritiene contribuisca all'elevata infettività della variante Delta. Attualmente in Italia non risultano casi registrati da collegare a Lambda dove rimane prevalente la variante Alfa con oltre il 74% dei contagi (che in assoluto sono in discesa), seguita da una buona fetta da attribuire a Delta, in aumento, con quasi il 23%. La buona notizia, però, è che i vaccini sarebbero efficaci anche contro questa nuova variante del Covid. "I risultati suggeriscono che i vaccini attualmente in uso rimarranno protettivi contro la variante Lambda e che la terapia con anticorpi monoclonali rimarrà efficace", scrivono i ricercatori Grossman School of Medicine della New York University. Come riporta News-medical, il documento di ricerca è disponibile sul sito Biorxiv mentre l'articolo è sottoposto a revisione paritaria.

Preoccupano le nuove varianti

L'emergere in corso di varianti di Sars-Cov-2 contenenti mutazioni che conferiscono una maggiore trasmissibilità o fuga immunitaria sta causando sempre più preoccupazione per l'immunità fornita da precedenti infezioni o vaccinazioni: a tal proposito, all'ordine del giorno si parla della variante Delta dove in Israele, primo Paese al mondo ad aver ripreso una vita quasi normale, fa paura. Domenica scorsa, infatti, si sono avuti 343 nuovi positivi numero che non si registrava dia3 mesi, a causa della diffusione della variante Delta salita dal 60% di due settimane fa al 90%: secondo il ministero della Salute israeliano, più della metà dei nuovi malati di coronavirus è vaccinata (51%) e solo 15 erano viaggiatori di ritorno. Ma poi c'è anche una "figlia" di Delta che è la sottovariante Kappa di cui ci siamo occupati poco tempo fa che, rispetto alla Delta, ha una mutazione che preoccupa per la facilità con cui potrebbe eludere gli anticorpi neutralizzanti dei vaccini e della precedente infezione.

Il Prof. Francesco Broccolo, Docente di Microbiologia Clinica presso l’Università Milano-Bicocca e Direttore responsabile del laboratorio di Analisi Cliniche per Cerba, ha detto al Giornale.it che la sottovariante Kappa è la variante definita "Delta plus" perché ha in più una mutazione particolare che si vedeva già nella variante sudafricana che è la K417N. "Ha potenziato ulteriormente la trasmissibilità e l'escape, cioè la fuga dagli anticorpi neutralizzanti evocati sia da una precedente infezione naturale e sia dal vaccino. Ecco perché ci preoccupa, perchè ha un doppio ruolo: si trasmette ancor di più e sfugge ancor di più agli anticorpi prodotti dalla malattia precedente o dal vaccino.

Ecco perchè sia la variante Delta che la Delta plus possono essere contratte da soggetti che hanno già avuto il Covid con la sudafricana, con la brasiliana o con la variante inglese".

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