Economia

Distrutta un'azienda familiare su 4. Il Covid realizza il sogno di Marx

Là dove ha fallito il socialismo reale, potrebbe riuscire la pandemia. Ieri è stato diffuso un dato drammatico. Un'azienda famigliare su quattro rischia di chiudere

Distrutta un'azienda familiare su 4. Il Covid realizza il sogno di Marx

Là dove ha fallito il socialismo reale, potrebbe riuscire la pandemia. Ieri è stato diffuso un dato drammatico. Un'azienda famigliare su quattro rischia di chiudere. La percentuale è calcolata al ribasso. Le piccole imprese che non hanno una struttura finanziaria in grado di reggere la crisi da lockdown sarebbero un terzo del totale. Il Coronavirus potrebbe quindi realizzare uno dei sogni del comunismo: cancellare la piccola e media impresa, ovvero la parte della borghesia più ostile alle concentrazioni e alla commistione tra Stato e aziende troppo grandi per fallire. Per Marx, l'impresa va benissimo, purché sia appunto grande: lì si forma la classe operaia destinata, un giorno, a fare la rivoluzione proletaria. Ecco a voi il Manifesto del partito comunista: «Lo sviluppo della grande industria toglie di sotto ai piedi della borghesia il terreno stesso sul quale essa produce e si appropria i prodotti. Essa produce innanzitutto i suoi propri seppellitori».

La piccola e media borghesia, per Antonio Gramsci, era «la barriera di umanità corrotta, dissoluta, putrescente, con cui il capitalismo difende il suo potere economico e politico». Conseguenza: è necessario «espellerla dal campo sociale, come si espelle una volata di locuste da un campo semidistrutto, col ferro e col fuoco». I piccoli e i medi imprenditori vanno dunque spazzati via. In quel mondo dominano i legami familiari e addirittura, in molti casi, l'amicizia o la riconoscenza o l'interesse comune tra datore di lavoro e manovalanza. Ora la Pandemia prepara la rivincita degli sconfitti dalla Storia. Piccola e media borghesia si avviano verso l'estinzione.

Quando rimarranno le macerie, arriveranno i grandi gruppi, gli unici a poter resistere, e faranno piazza pulita. La classe «operaia» sarà una massa indifferenziata di precari, rider con il dottorato di ricerca in tasca però «uguali» uno all'altro e con potere contrattuale pari a zero. La rivoluzione non è più in agenda. La sinistra è pronta a dividere gli introiti con gli amici industriali.

Si chiama capitalismo di Stato (anche detto alla cinese) ed è come il socialismo reale, solo un po' peggio.

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