Il vaccino? È per data di nascita Chi saranno i primi e gli ultimi

Domenico Arcuri ha illustrato il criterio anagrafico per la distribuzione del vaccino in Italia: si parte subito Natale con il V-day e poi a gennaio con le vaccinazioni massicce

Il vaccino? È per data di nascita Chi saranno i primi e gli ultimi

La corsa ai vaccini è iniziata. Mentre l'Italia pensa alle nuove strutture di design da piazzare nelle piazze e in cui andare a fare il vaccino, l'Europa attrezza gli spazi già esistenti e inizia concretamente a vaccinare. L'Ema potrebbe anticipare la riunione decisiva sul vaccino Pfizer-BionTech e il via libera potrebbe arrivare già il prossimo 21 dicembre, 8 giorni prima rispetto al previsto. Da quel momento, dopo l'approvazione dell'Aifa, potrebbe iniziare la fase vaccinale anche in Italia. Il calendario sarebbe già stato stilato dal comissario straordinario Domenico Arcuri, che ha rilasciato un'intervista al Corriere della sera spiegando quali saranno le cadenze per la chiamata ai vaccini.

La domanda che tutta Italia si pone in queste ore, oltre a quella su come potrà muoversi a Natale in attesa del nuovo Dpcm, è una: quando ci saranno le prime vaccinazioni in Italia? Domenico Arcuri al momento sembra avere le idee chiare su questo punto: "Se le agenzie del farmaco in Italia (Aifa) e in Europa (Ema) rispetteranno il calendario, simbolicamente a fine dicembre". L'idea che una vaccinazione possa iniziare "simbolicamente" non ha nulla di concreto e infatti è lo stesso commissario a spiegare che, di fatti, si tratta solo di un progetto propagandistico. Ci sarà un Vaccine Day a livello europeo subito dopo Natale, che coinvolgerà Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera. Ma il piano vaccinale vero e proprio dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) iniziare "massicciamente ad inizio gennaio". Le prime dosi a essere somministrate saranno quelle del vaccino Pfizer, le più complesse da stoccare e da trasportare. Il primo lotto di vaccini spettante all'Italia conterrà 1.833.975 dosi da distribuire alle regioni.

A essere vaccinati in questa prima fase saranno meno di un milione di abitanti, considerando che il vaccino Pfizer necessita di due dosi per essere efficace, ma entro il primo trimestre dovrebbero arrivare al Paese altri shot del vaccino. Domenico Arcuri, che rifugge l'etichetta di uomo solo al comando, al Corriere della Sera rassicura sulla preparazione dell'Italia ad accogliere le prime dosi del vaccino Pfizer: "Ci sono gli hub, la dotazione delle celle frigorifere e il sistema di distribuzione è già pronto a partire". Le prime dosi saranno destinate ai lavoratori più esposti, quindi al personale medico-sanitario, e alle RSA, sia per i pazienti che per gli operatori. Solo nella seconda fase della distribuzione, il vaccino potrà essere somministrato in maniera massiccia, anche se ancora non si sa quando: "Dipenderà da autorizzazioni e produzione dei vaccini. Potrà essere nel primo trimestre del 2021". Domenico Arcuri, poi, ha chiarito il criterio logico che verrà seguito per determinare la priorità nelle vaccinazioni: "Si inizierà dagli 11 milioni di abitanti che hanno più di sessant’anni, a partire dai più anziani in giù. Nella seconda fase di vaccinazioni dovranno rientrare anche i lavoratori che svolgono servizi essenziali che li mettono a rischio: forze dell’ordine, scuola, trasporto pubblico e anche le carceri".

Nella lunga intervista al Corriere della sera c'è spazio anche per affrontare il tema dell'Ilva di Taranto, dove lo Stato rientra mediante Invitalia, di cui Domenico Arcuri è amministratore delegato. Un probetto ambizioso, erede dell'Italsider ma con altri obiettivi: "Lo Stato assicurerà una rapida transizione della produzione di acciaio verso livelli di sostenibilità ambientale e sociale".

Nel frattempo, l'Italia ha già chiesto l'autorizzazione alla nazionalizzazione a Bruxelles e Domenico Arcuri si è posto obiettivi molto ambiziosi da raggiungere, passando da da 3,4 a 8 milioni di tonnellate di produzione: "L’acciaio serve in tutto il mondo e ne serve tanto in Italia".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica