Due anni di lotta contro un male che può ucciderti. Che ti toglie energie. Due anni di chemioterapia e una pensione di accompagnamento, versata dall'Inps, che di certo non ti fa diventare ricco. Sofia, una 67enne di Frassinelle che ora vive a Roma, è caduta nella trappola dell'Inps che prima le aveva accordato l'assegno di accompagnamento e poi, una volta guarita dal tumore, le ha chiesto i soldi indietro.
La donna ha contratto il tumore al sistema immunitario nel 2010. Ha deguito diversi cicli di chemioterapia. Due anni di sofferenze. Nel 2014 ha ottenuto il riconoscimento del 100% di invalidità dall'Inps: 508 euro al mese. Che ora rivuole indietro. L'Inps, infatti, ha realizzato un ricalcolo secondo cui la donna nel 2015 e nei primi mesi del 2016 non avrebbe avuto diritto a quella pensione di invalidità. E così le ha richiesto indietro 4.250 euro. Ma Sofia questa somma non la ha, visto che tira a campare con appena 516 euro al mese.
"Bisogna notare - denuncia Agitalia - che parliamo di una donna che per anni ha sofferto per un tumore molto aggressivo e che la chemio ha distrutto, facendole perdere denti e capelli, ma anche lasciandole problemi dermatologici e circolatori. ma i due anni di chemioterapia non possono essere cancellati, tantomeno restituiti, come le si chiede invece di fare con la pensione di accompagnamento". Sarà pur vero che la donna è guarita,
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