"Dormire meno di sei ore a notte raddoppia il rischio di incidenti stradali"

Il riposino pomeridiano annulla l'aumento del rischio di incidenti solo se ha una durata di circa 20 minuti

"Dormire meno di sei ore a notte raddoppia il rischio di incidenti stradali"

Sonnolenza diurna e disturbi del sonno collegati a malattie come apnea notturna (Osas) possono aumentare di gran lunga il rischio di incidenti stradali.

L'analisi è stata effettuata dal Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova, dall’Istituto di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica di Roma e dalla CNH-Industrial Iveco che hanno esaminato le abitudini di circa 950 autotrasportatori considerando anche i problemi relativi al sonno che influiscono sulla guida.

“I ricercatori hanno preso in esame la quantità di sonno desiderata e il numero di ore effettivamente dormite, così da calcolare il debito di sonno, cioè le ore che effettivamente mancano rispetto alle necessità psicofisiche di ciascun partecipante. A questo punto è stato misurato con esattezza il rischio di incidente di un camionista che dorme meno del dovuto”.

Secondo quanto riporta La Stampa per chi dorme due ore in meno del dovuto (non più di 6 ore a notte) il rischio di incidenti raddoppia, per chi dorme tre ore in meno triplica e per chi dorme 4 ore o meno a notte il rischio raddoppia del 400%. I dati Istat del 2015 dicono che in Italia su 174.000 incidenti stradali, ben 12.180 sono stati quelli causati da autisti affetti da sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas), con circa 240 morti e 17.224 feriti accertati. Il riposino pomeridiano può annullare l'aumento del rischio di incidente ma solo se ha una durata di 20 minuti.

Il prof. Magnavita dell'Università Cattolica di Roma ha spigato meglio la ricerca: “In generale si ritiene che sia necessario dormire tra le sei e le otto ore al giorno, ma certamente va tenuto conto che ognuno ha le sue abitudini. Per calcolare la carenza di sonno abbiamo chiesto ai camionisti quanto avrebbero voluto dormire e quanto avevano effettivamente dormito”.

“Riuscire a calibrare il diverso impatto di eccessiva sonnolenza diurna (Eds) e Osas sul rischio di incidenti e infortuni sulle strade ma anche sul luogo di lavoro”, ha dichiarato invece il neurologo Sergio Garbarino, “permette di impostare corrette e mirate strategie preventive sia sull’incidentalità che sulla salute del guidatore,

ma anche del lavoratore in generale. Noi ricercatori possiamo fornire indicazioni e dati scientifici che vanno in questa direzione, ma è arrivato il momento che le istituzioni competenti facciano finalmente la loro parte”.

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