Cronache

Droga e usura, il clan rom prendeva anche il reddito di cittadinanza

Una famiglia di origine sinti è finita indagata con accuse che vanno dallo spaccio alle estorsioni. La polizia ha anche scoperto che alcuni dei rom percepivano il reddito di cittadinanza e i sussidi Covid. Scatta la revoca

Una card sulla quale viene accreditato il reddito di cittadinanza
Una card sulla quale viene accreditato il reddito di cittadinanza

Indagati per reati legati allo spaccio di droga, all’usura e alle estorsioni, percepivano il reddito di cittadinanza. Protagonisti alcuni appartenenti alla famiglia rom dei De Silvio a cui nei giorni scorsi è stato revocato il sussidio. Alcuni di loro erano arrivati a percepire anche 1.500 euro al mese dallo Stato.

L’inchiesta per spaccio durante il lockdown

La vicenda arriva da Sora, popoloso centro in provincia di Frosinone. Un paio di settimane fa la squadra mobile di Frosinone, coordinata dalla procura di Cassino ha eseguito 11 misure di custodia cautelare in carcere, 2 agli arresti domiciliari, oltre alla denuncia in stato di libertà di altri 9 soggetti, tutti appartenenti ad un emergente gruppo criminale riconducibile ad una famiglia Sinti, i De Silvio, che secondo le accuse sarebbero specializzati nel campo dello spaccio di sostanze stupefacenti, nell’estorsione e nell’usura. Le indagini avevano preso le mosse da alcune gare clandestine di cavalli organizzate durante il lockdown del 2020. Da lì, la squadra mobile ha raccolto elementi che due settimane fa hanno portato agli arresti. Ma il vaso di Pandora aveva ancora delle sorprese. Infatti, parallelamente all’inchiesta, i poliziotti hanno avviato accertamenti di natura finanziaria sui 22 indagati. Così gli inquirenti hanno accertato che 10 degli indagati colpiti dalle misure cautelari, risultavano essere beneficiari di reddito di cittadinanza. Il sussidio percepito a partire dal 2019 e rinnovato alla scadenza dei 18 mesi, variava dalla somma di 500 euro a quella di 1200 euro mensile. Ma non solo. Alcuni degli indagati avrebbero percepito dal Comune anche sussidi legati all’emergenza Covid e destinati alle famiglie indigenti. Dalle loro dichiarazioni dei redditi risultavano infatti praticamente nullatenenti. Ovviamente, grazie all’indagine della procura, i sussidi percepiti sono stati immediatamente revocati.

Il tenore di vita eccessivo degli indagati

Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno appurato che alcuni dei soggetti coinvolti nell’operazione di polizia avevano un tenore di vita molto superiore rispetto all’importo dei redditi dagli stessi dichiarati, che aveva infatti portato all’emissione nei loro riguardi del beneficio a carico delle casse dello Stato.

Alcuni di loro, tra l'altro, erano soliti noleggiare delle vetture di grossa cilindrata, anche vere e proprie fuoriserie, che non acquistavano proprio poiché il possesso delle auto avrebbe potuto far emergere le incongruenze tra il reddito dichiarato e quello effettivo.

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