L'acqua delle fognature svela un particolare inquietante: il consumo di cannabis sta aumentando. Circa 39.3 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti nel 2013, con un sostanziale aumento rispetto al dato medio riscontrato nel 2012 (28,4). IN leggero calo il consumo di coaina: dal 2012 al 2013 si passa da 6.7 a 5.9 dosi. Lo rivela la Relazione annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia per l’anno 2013 e il primo semestre 2014. Parallelamente all’indagine di popolazione generale, il Dipartimento politiche antidroga ha affidato all’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano i prelievi e l’analisi di campioni di acque reflue (fognature) rilevati annualmente dal 2011 presso 17 centri urbani distribuiti su tutto il territorio nazionale per la misura delle concentrazioni di residui di sostanze presenti nei campioni. Per quanto riguarda il consumo di eroina, si osserva una certa stabilita in tutto il periodo (poco più di 2 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti), come pure risulta stabile il li vello di consumo delle metamfetamine (0.2 dosi). I consumi di ecstasy tornano sui livelli del 2011 (0,06) dopo essere leggermente calati nel 2012 (0.05). Mentre il consumo di ketamina presenta un trend in crescita, passando da 2,2 a 3,3 milligrammi al giorno.
La cosa che più deve preoccupare è che il consumo di droga sta aumentando tra i più giovani. La cannabis spopola sempre più tra i ragazzi e i consumi aumentano di anno in anno: nel 2014 quasi uno su quattro ha fumato marijuana almeno una volta, in aumento di due punti percentuali rispetto all’anno precedente. È il dato più eclatante, insieme alla crescita delle persone in cura per gioco d’azzardo patologico, che emerge dalla Relazione sulle tossicodipendenze. I dati sui consumi degli studenti, relativi a uno studio condotto nel 2014 su un campione di 31.661 ragazzi tra 15 e 19 anni, rivelano che ha consumato cannabis una o più volte negli ultimi 12 mesi il 23,46%, due punti in più rispetto al 2013 (21,56%).
Diminuisce invece il consumo di cocaina (dal 2,05% all’1,58%); sostanzialmente stabili eroina (dallo 0,36% allo 0,21%), stimolanti (amfetamine o ecstasy) fermi a 1,36% e allucinogeni (2,03% contro 2,13%). Il 21% dei ragazzi ha consumato più sostanze. Osservando il fenomeno per area geografica, si evidenzia il maggior consumo di cannabis, cocaina ed eroina nell’Italia centrale; gli stimolanti vengono usati maggiormente nell’Italia nord-occidentale mentre gli allucinogeni hanno un consumo maggiore nell’Italia del nord-est.
Stabile il numero di persone tossicodipendenti bisognose di cura (circa 461 mila), a fronte di circa 165 mila persone assistite dai Sert (164 mila nel 2012), prevalentemente per dipendenza da eroina. Continua a calare il numero di morti per droga (344 nel 2013, erano mille nel 1999).
Preoccupa infine un nuovo grave tipo di dipendenza, quella al gioco d’azzardo, che vede crescere di anno in anno le sue "vittime": se nel 2012 erano 5.800 le persone in cura per gioco compulsivo, nel 2013 sono diventate 6.800. Lombardia e Veneto le regioni con il maggior numero di persone in trattamento. Il fenomeno del gioco patologico riguarda purtroppo anche i giovani: 538em;">secondo i pochi dati presenti nella Relazione, si stima che i giovani giocatori problematici (che non hanno sviluppato dipendenza ma hanno abbandonato un atteggiamento prudente) sono il 4,3% mentre quelli patologici (dipendenti) sono il 3,8%.
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