"Il Duce? Operaista". Il poeta di sinistra censurato dai social

"Il Duce? Operaista". Il poeta di sinistra censurato dai social

La poesia ha parlato tante volte di Potere e di politica. Ma ormai è sempre più difficile parlare in un certo modo di politica, anche per un poeta. Ecco un esempio sconfortante di come operino i filtri della censura e del «parlare» corretto, oggi. Il 14 dicembre il sito Affaritaliani.it ha pubblicato una lunga videointervista realizzata dal direttore della testata online, Angelo Perrino, allo scrittore Franco Loi, 90 anni fra pochi giorni, occhi appannati ma mente lucidissima: in un'ora di conversazione il poeta genovese - ma milanese dal 1937 - parla della sua vita, di letteratura, della sue città, della Mondadori (negli anni '60 Loi lavorò all'Ufficio stampa della casa editrice), addirittura delle poesie che gli mandò in lettura Giorgio Napolitano, e poi della sua religiosità e di politica: già comunista duro e puro, poi vicino alla sinistra operaista, dagli anni '70 ha abbandonato qualsiasi militanza, ma ha continuato a osservare la società italiana e il Potere, come faceva fin da ragazzino, sotto il fascismo (è nato nel 1930). E proprio al Ventennio nella videointervista Franco Loi dedica un giudizio scomodo e spiazzante per molti: a un certo punto sostiene che «Mussolini ha fatto più di tutti per la classe operaia, ha dato la mutua, la malattia e la pensione...». È la riflessione, tra il ricordo e il giudizio storico, di un poeta novantenne, contestualizzato nel tempo e pacato nei modi, eppure tanto è bastato. Complice il titolo dato da Affaritaliani.it all'intervista («Mussolini ha fatto più di tutti per gli operai»), il video, rilanciato sia sulla pagina Facebook del sito sia sul profilo personale del direttore, dieci giorni dopo, la vigilia di Natale, viene bloccato da Facebook: link rimosso e 24 ore di stop alla condivisione di altri contenuti. A questo punto l'autore dell'intervista ripropone il video con un titolo differente («Come gesto di disobbedienza civile», spiega) e in poche ore diventa il più visto del sito, rilanciato da altri social, come Twitter. Morale, anzi morali (sono almeno due). Primo: i lettori sono più intelligenti di un algoritmo. Secondo: se c'è un fascismo, in questa vicenda, è quello di Facebook (Franco Loi si è sempre definito un uomo di sinistra, un ex comunista che ha messo gli operai al centro della sua scrittura, e la frase è una sua opinione, senza alcuna apologia).

Rimane, alla fine, una curiosità. Franco Loi, con Davide Rondoni, nel 2001 curò una celebre antologia della poesia italiana, fra il 1970 e il 2000, uscita da Garzanti. Titolo: Il pensiero dominante. In politica si dice pensiero unico.

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