Coronavirus

Il duro sfogo di Bassetti: "Vi dico chi è sparito... "

Bassetti si scaglia contro i colleghi catastrofisti scomparsi dai radar. E non usa giri di parole. L'attacco diretto a chi vuole terrorizzarci

Il duro sfogo di Bassetti: "Vi dico chi è sparito... "

Fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria il dottor Matteo Bassetti è stato in prima linea nella lotta contro il Covid-19, occupandosi dei pazienti colpiti dal virus ed allo stesso tempo cercando sempre di riportare la calma, quando il panico cominciava a diffondersi fra i cittadini. Adesso che la situazione sanitaria italiana sta a mano a mano migliorando, complice anche l'aumento delle temperature, il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova nonché componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria, si lascia andare ad un duro sgofo ai microfoni di AdnKronos, parlando di alcuni dei suoi colleghi catastrofisti che in questi mesi non hanno mancato di scagliarsi contro di lui.

"Chi mi accusa di stare sempre in tv ora non parla, io non ho palla di vetro ma vedo quello che accade in reparto", attacca il professor Bassetti. E ancora: "Per fortuna i catastrofisti sono spariti dai radar, sembrano passati anni ma sono trascorse solo quattro settimane da quando mi sono preso gli insulti da alcuni colleghi, che dicevano che io sto sempre in televisione e non vado in reparto. Io invece ci vivo in reparto e proprio per questo ho detto alcune cose. Ho visto prima di altri cosa stava succedendo a fine aprile, quando il peso del lavoro nei reparti Covid si riduceva".

Dati alla mano, la situazione italiana sta sempre più migliorando. Bassetti spiega che da settimane sta riscontrando numeri significativi nel suo reparto. A fare la differenza anche la campagna vaccinale, che ha inizialmente coinvolto gli over 70 e 80. "Era ampiamente prevedibile che succedesse quello che stiamo vivendo", specifica il medico.

Quanto a coloro che non la pensavano come lui, Bassetti spiega: "Vedo che altri hanno cambiato atteggiamento ma non ammettono di essersi sbagliati". Una frecciata, questa, forse indirizzata a Massimo Galli, ora chiuso in silenzio stampa. "Sono solo spariti dicendo che non parlano più. Beh, questo non è il modo migliore di fare comunicazione: io quando ho sbagliato le previsioni l'ho ammesso, non c'è nulla di male, qualche volta riconoscere i propri errori dimostra intelligenza", continua. "Quello che vorrei è che al ministero della Salute, dove c'è stato sempre un 'monocolore' dal punto di vista delle idee scientifiche, si prendessero in considerazioni altre voci autorevoli".

Le parole su Facebook

Fino ad ora Bassetti ha sempre cercato di definire la situazione sanitaria del nostro Paese analizzando i dati con freddezza e lucidità, anche a rischio di essere attaccato. "È stato puntato il dito contro la movida, colpevolizzando i giovani, creando un muro contro muro, ma non è così che si ottiene il senso di responsabilità", ha commentato in queste ultime ore su Facebook. "Il nuovo avvio è permesso anche dal calo dei contagi su cui il governo ha giocato la carta del ‘rischio calcolato’, mentre alcuni scienziati lo avevano giudicato azzardato", ha aggiunto.

"Credo che sia arrivato il tempo per cui queste persone debbano chiedere scusa per l’allarme che hanno lanciato. Chi ha detto che ci sarebbero stati 600 morti nella seconda e terza settimana di maggio e aveva profetizzato la quarta ondata ha sbagliato.

Io riconosco l’errore se sbaglio, come ho fatto nella seconda ondata, altrettanto dovrebbero fare ora queste persone", ha concluso.

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