Cronache

"Vi racconto il metodo no vax per lavorare senza vaccinazione"

Un nostro lettore ci ha raccontato come anche tra i corpi civili dello Stato gli operatori non vaccinati creino non pochi problemi. Ecco come

"Vi racconto il metodo no vax per lavorare senza vaccinazione"

Non solo gli operatori di polizia sono costretti a turni massacranti a causa dei colleghi no vax impossibilitati a lavorare per la mancanza del green pass. Dopo il nostro articolo un lavoratore di un Corpo civile della Repubblica italiana ci ha contattato raccontandoci cosa è successo nelle ultime settimane.

La legge e il "buco"

Prima di passare ai fatti, è necessario un piccolo passo indietro: il 15 dicembre 2021 era stato esteso l'obbligo vaccinale ad alcune categorie di lavoratori come disposto dal DL n. 172/2021 tra le quali rientra Andrea (nome di fantasia), termine ultimo per la sospensione dal servizio tra chi era vaccinato e chi no. "Il personale scolastico, il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, il personale del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Dipartimento di giustizia minorile o di comunità" oltre al personale sanitario. Andrea fa parte del primo gruppo, quello che si occupa di difesa, sicurezza e soccorso pubblico. "Immediatamente, però, quel decreto ebbe un buco", ci racconta il nostro lettore.

La "furbata" dei no vax

Infatti, se non si era vaccinati ma c'era stata la prenotazione per il vaccino, non si veniva sospesi e si poteva continuare tranquillamente ad andare a lavoro fino al giorno della prima dose. "Molti colleghi, il 15 dicembre, hanno fatto la prenotazione sui portali vaccinali: per alcuni di loro, la data prevista era per la prima dose era rimandata direttamente a dopo le festività, parliamo dal 7 gennaio in poi", afferma Andrea. Fino a quella data, quindi, la sospensione dal lavoro era "congelata". L'elemento interessante, però, viene successivamente: "Dal 10 gennaio, lo zoccolo duro no vax, guardacaso, ha chiamato la propria amministrazione comunicando la positività al Covid", ci racconta ancora Andrea. A quel punto, le attuali misure anti-Covid prevedono una quarantena minima di 10 giorni che deve essere seguita dall'obbligo di un test molecolare o antigenico negativo il decimo giorno per poter uscire e tornare a lavoro. "Non le sembra strana questa cosa?", domanda ironicamente Andrea.

Quindi molti colleghi del nostro lettore si sono ammalati casualmente in concomitanza con la prima dose, non potendo quindi sottoporsi alla vaccinazione e e dovendo rimanere a casa con il Covid. Semplice sfortuna? Può darsi, ma c'è dell'altro. Come si fa a provare che un soggetto è positivo al Covid? Con il tampone, ovviamente, ma il sistema italiano presenta alcune falle. "Lei è mai andato a fare un tampone rapido in farmacia?", chiede Andrea, raccontandoci la sua esperienza e quanto osservato. "A lei chiederanno soltanto la tessera sanitaria, non le chiedono la carta d'identità". Cosa significa? Che qualche no vax potrebbe aver fatto il furbo: "Se io vado con la tessera sanitaria mia o di un'altra persona, come fa il farmacista a sapere di chi è veramente?". Si tratta solo di ipotesi, chiaramente, nessuna prova, ma il nostro lettore ha riscontrato queste anomalie. E ce le ha volute raccontare.

"Serve il test sugli anticorpi"

Quindi il "metodo" sarebbe questo: il no vax che "fatta la legge trovato l'inganno" (immortale modo di dire), può aver pensato bene di prenotare il vaccino più in là nel tempo continuando, intanto, ad andare a lavorare. In prossimità della data, un amico compiacente, se positivo, potrebbe essersi offerto volontario nel farsi "caricare" la positività nella tessera sanitaria dell'amico per evitargli la vaccinazione. Questo "giochino" varrebbe al no vax ben sei mesi di green pass, senza vaccino. "Sicuramente avranno preso il Covid, ma perché le amministrazioni non hanno chiesto come conferma il tampone molecolare oltre a quello rapido?", domanda Andrea. La risposta, in questo caso, la spiega la legge e lo diciamo noi al nostro lettore: dal 10 gennaio vale anche il test antigenico, non per forza il molecolare. Nonostante siano altissimi i casi di falsi negativi o falsi positivi.

"Non ho le prove ma mi sembrava giusto farvi sapere tutto questo, altrimenti gli stupidi siamo noi che ci vacciniamo", sottolinea Andrea. Per fugare ogni dubbio di eventuali furbate no vax, Andrea ha pensato ad una soluzione intelligente che taglia la testa al toro. "Fossi l'amministrazione, a tutti quelli che hanno detto di aver contratto il Covid avrei fatto il test sierologico, quello quantitativo sugli anticorpi.

Lei mi insegna che, chi ha avuto il Covid sintomatico o asintomatico, sviluppa comunque gli anticorpi", conclude.

Commenti