Trecento milioni di dollari, tutti a carico della Costa Crociere. Questo il costo della rimozione della Costa Concordia ancora incagliata tra gli scogli davanti all'isola del Giglio. Il progetto per smantellare la nave con il minor impatto ambientale possibile è stato presentato oggi. A realizzarlo saranno la Titan Salvage, la società americana leader mondiale nel recupero dei relitti, e l’italiana Micoperi, azienda specializzata nella costruzione di piattaforme petrolifere.
"Il progetto è interamente realizzabile e sarà realizzato", sottolineano gli americani. "Siamo sicuri di potercela fare" aggiungono gli italiani. Il tempo stimato per la rimozione è di 12 mesi, ma le compagnie sono ottimiste: "Pensiamo di rimuovere la nave prima di un anno e speriamo di riuscirci entro febbraio". Al grido di "priorità per la protezione ambientale", il primo passo sarà la mappatura e la rimozione di tutta la vegetazione attorno alla nave, che verrà conservata in appositi contenitori e rimessa al suo posto quando la Concordia sarà solo un ricordo. Poi si passerà a stabilizzare la nave e a legarla con dei grossi cavi, per evitare che scivoli sul fondo durante le operazioni.
A quel punto verrà costruita sul fondo una piattaforma su cui poggerà la nave una volta raddrizzata. Per metterla dritta, infine, la Titan-Micoperi utilizzer… dei cassoni pieni d’acqua, posizionati su entrambi i lati, e poi svuotati. Quando la Concordia tornerà a galleggiare, il relitto verrà trainato lontano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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