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Ecco la truffa Ue sui profughi: vengono spediti tutti in Italia

L'Ue ha deciso che i profughi arrivati o in arrivo nelle nostre coste devono chiedere asilo "solo" all’Italia. Quando vengono trovati in altri Stati viene richiesto a Roma di riprendersene carico

Ecco la truffa Ue sui profughi: vengono spediti tutti in Italia

L'emergenza immigrazione si fa più grave di giorno in giorno. Nei primi mesi del 2015 sono già sbarcati quasi 20mila disperati. Il Viminale parla di oltre 18mila extracomunitari. Otto volte il dato del 2013. E l’emergenza non è finita. Perché il sistema di accoglienza italiano è al collasso: non sono solo in crescita gli arrivi, ma sono anche raddoppiate le richieste d’asilo (nel 2014 hanno superato quota 64mila) e aumentate le richieste di ripresa in carico dei profughi rivolte all’Italia dai Paesi dell'Eurozona, i cosiddetti "dublinati". Roma è, infatti, lo zimbello d'Europa. Un profugo su due sbarcato nel Vecchio Continente viene rispedito nel Belpaese dagli altri Paesi Ue.

"Ogni anno sono oltre 10mila i migranti che tornano in Italia da altri Paesi europei. Un fenomeno giunto a 15mila unità nel 2013 e destinato ad aumentare ancora". Analizzando il fenomeno degli sbarchi nel nostro Paese, i ricercatori della Fondazione Leone Moressa hanno notato come la fine dell'operazione Mare Nostrum, "anziché far diminuire gli arrivi", abbia generato "una situazione di ancor maggiore incertezza". Attualmente i sistemi di accoglienza italiani ospitano 67mila immigrati. Nell'ultima settimana ne sono arrivati altri 11mila. E quelli che vengono pescati a zonzo per l'Europa vengono rispedti in Italia. "Nel 2014 sono arrivati nel nostro Paese oltre 170mila profughi, più della somma dei tre anni precedenti e quasi il triplo del 2011 - si legge nel report - i primi dati del 2015 registrano una forte crescita, che se confermata renderebbe difficile la gestione dei profughi nel corso dell’anno". Lo stesso ministro degli Esteri Paolo Gentiloni stima in 250mila gli sbarchi previsti quest’anno.

In questo quadro, nel 2014 le richieste d’asilo, che interessano tutti i Paesi europei, hanno superato quota 625mila, segnando un +44,7% rispetto all’anno precedente. L’Italia è il terzo Paese per numero di richiedenti asilo, ma registra il maggior incremento rispetto al 2013: +142,8%. Questo perché l'Italia è vittima degli accordi di Dublino per cui l'accoglienza dei profughi spetta al Paese di primo approdo. In altre parole tutti i profughi arrivati o in arrivo nelle nostre coste devono chiedere asilo "solo" all’Italia. Quindi, se vengono trovati in altri Stati viene richiesto all’Italia di riprendersene carico. Nel 2013 vi sono state oltre 22mila domande di ripresa in carico rivolte all’Italia da altri Paesi Ue, pari ad oltre il 50% dei profughi sbarcati quell’anno. Il 66,1% delle richieste è andato a buon fine, facendo tornare 15mila immigrati nei nostri centri di accoglienza. Le richieste all’Italia provenivano principalmente da Svizzera, Germania e Svezia. Secondo le previsioni, il trend del 2014 delle "riprese in carico" è in aumento. In particolare la Germania presenterebbe un valore più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota novemila domande.

In definitiva, secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, "il sistema di accoglienza italiano non sembra attualmente in grado di far fronte al gran numero di richieste, determinando una situazione di emergenza continua". Il 2015 si preannuncia come l’anno dei record.

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