Mangiare cibi o alimenti gustosi vuol dire talvolta metter mano al portafogli. Certo, in Italia si dispone fortunatamente di grandi materie prime che non possiedono grande ricarico perché sono a chilometro zero, ma al costo delle materie prime va aggiunta spesso la fantasia dello chef che tramuta spesso gli ingredienti in una vera e propria opera d’arte.
È così che nascono i piatti gourmet estremamente costosi che si possono trovare in giro per il mondo, e che non sono per tutte le tasche, a meno che non si sia una stella del mondo dello spettacolo oppure un vip del Web.
Cibi gourmet costosi e dove trovarli
La Stampa ha annoverato alcuni di questi cibi gourmet molto costosi e sicuramente interessanti. Uno di questi viene dal Belpaese: si tratta della pizza Luigi XIII inventata da Renato Viola, con un condimento a base di mozzarella di bufala Dop, gamberoni di Acciaroli, sale all'albicocca, caviale, cicale di mare e aragosta del Mediterraneo. È una pizza mignon e costa 8.300 euro, ma in compenso la porta a casa il pizzaiolo con un sommelier e viene servita su stoviglie “importanti”.
Negli Stati Uniti, a Manhattan, nel ristorante Serendipity 3, viene servita la Crème de la Crème Pomme Frites: costa 168 euro e viene realizzata con patate Chipperbec marinate nel Dom Perignon e nella French Champagne Ardenne Vinegar, fritte due volte nel grasso d’oca, con aggiunta di tartufo e prodotti derivati dal tartufo, oltre che polvere d’oro a 23 carati.
Nello stesso ristorante, si vende il panino Quintessential Grilled Cheese a 180 euro, che si prepara con caciocavallo podolico in pane al burro e champagne, oltre che un gelato, il Frrrozen Haute Chocolate ice cream sundae, che costa 21.000 euro e si mangia con un cucchiaio d’oro e diamanti che resta al fruitore.
Sempre nella Grande Mela, al 666 Burger di New York viene offerto per 560 euro il Douche Burger, per cui si utilizzano, tra gli altri ingredienti manzo Kobe in foglia d’oro, foie gras, aragosta, tartufi e salsa al caffè Kopi luwak.
Nel resto del mondo gli esempi del genere non mancano, come il gelato Black Diamond che si serve allo Scoopi Cafe di Dubai. Costa 700 euro e contiene vaniglia del Madagascar, tartufi di Alba e oro a 23 carati, oltre che uno zafferano iraniano che è l’ingrediente forse più economico.
Nelle Filippine lo chef Angelito Araneta Jr ha creato invece del sushi con diamanti che costa 1600 euro, mentre Joel Heffernan del Club 23 di Melbourne ha creato il Winston, un cocktail che si prepara con il lussuoso cognac Cuvée Léonie del 1858 di Croizet.
Gli alimenti più costosi
La Bbc ha stilato un elenco dei cibi più costosi al mondo, alcuni dei quali si trovano proprio nei piatti sopracitati. Sono:
- lo zafferano: la testata britannica sposa la teoria per cui l’ingrediente sarebbe più costoso dell’oro, ma in realtà le cose non stanno esattamente così, tuttavia sì, lo zafferano è caro per via del processo di produzione e per la disponibilità annua;
- il caviale: naturalmente ne esistono diverse tipologie, ma il caviale beluga albino può arrivare a costare 29.000 dollari al chilo;
- le ostriche: sicuramente c’è differenza tra le ostriche francesi e quelle italiane (che sono più economiche ma non meno saporite). In un ristorante di fascia alta a Londra possono arrivare a costare 60 euro la dozzina, mentre, se si è fortunati, in una pescheria dell’area metropolitana di Napoli verso la tarda mattinata si possono pagare 10 euro per 10 ostriche;
- il tartufo bianco del Piemonte: come molti ottimi ingredienti di lusso viene dal’Italia. Nel 2007 un tartufo bianco da un chilo e mezzo è stato pagato all’asta 278.000 dollari;
- il prosciutto spagnolo: proviene da maiali cresciuti allo stato brado in foreste di querce e viene stagionato per 36 mesi. Il più costoso è la tipologia “Manchado de Jabugo”, che si può pagare 3.700 euro al chilo;
- il manzo Wagyu: viene da mucche giapponesi e in madrepatria è venduto a 583 euro al chilo;
- il caffè Kopi luwak: viene venduto a 589 euro al chilo, ma il processo di produzione non è invitante. Viene infatti prodotto da chicchi digeriti e defecati da civette che vivono sulle palme asiatiche;
- il foie gras: si tratta di un cibo sicuramente gustoso e costoso, ma non è etica la sua produzione, tanto che in molti lo stanno abbandonando anche nella ristorazione di lusso, per via della nutrizione forzata che avviene sulle oche.
Il caso dello zafferano
Un luogo comune sviluppato negli ultimi anni vuole lo zafferano italiano tra gli ingredienti più costosi al mondo, addirittura ben più del caviale. Ma si tratta appunto di un luogo comune: lo zafferano non è economico ma neppure è così di lusso come alcuni siti vogliono far credere: c’è chi scrive, come la Bbc, addirittura che valga quanto le quotazioni dell’oro.
Secondo Coltivare Zafferano, le quotazioni più realistiche di quest’ingrediente si aggirano tra i 20 e i 30 euro al grammo per un buon zafferano italiano, mentre vale 7-8 euro al grammo per lo zafferano importato - uno dei più grossi produttori esteri è l’Iran, ma la qualità è decisamente diversa e il prezzo riflette questo iato profondo.
Il luogo comune è forse nato per incentivare la produzione di questo cibo.Quindi lo zafferano è caro, ma non è l’ingrediente più caro al mondo, soprattutto considerando come non se ne debbano consumare grosse quantità nelle ricette tradizionali, come il celebre risotto.
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