Coronavirus

Strascichi sulle capacità mentali. Una "nebbia" colpisce il cervello

Una persona su venti, dopo essere guarita dal Coronavirus, presenta una serie di disturbi, con conseguenze sulle capacità mentali

Strascichi sulle capacità mentali. Una "nebbia" colpisce il cervello

Una persona su venti, dopo essere guarita dal Covid-19, come effetto collaterale presenta disturbi al cervello, con strascichi sulle capacità mentali. I sintomi non riguardano solo gli anziani, ma anche donne e uomini tra i 18 e i 49 anni. È definita “nebbia cognitiva” la conseguenza, più o meno grave, subita da diversi pazienti che hanno contratto il Coronavirus. Se ne stanno occupando studiosi ed esperti per cercare di capire quali sono le cause della transitoria perdita di memoria, della difficoltà a mantenere la concentrazione e degli evidenti stati confusionali, disturbi riscontrati in diversi ammalati di Covid-19. A evidenziare questo tipo di sintomatologia non sono solo i pazienti che hanno sofferto durante il decorso della malattia, ma anche quelli asintomatici o con sintomi leggeri.

Nessuno ancora può spiegare i motivi della “nebbia cognitiva”, che può durare anche per mesi dopo la guarigione dal Coronavirus. Il Corriere della Sera parla di una ricerca che sta muovendo i primi passi, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, dove un sondaggio effettuato su quasi 4mila ex pazienti Covid-19 ha evidenziato che più della metà degli intervistati ha dichiarato di avere difficoltà di concentrazione e problemi cognitivi. Anche in Francia si sta valutando il problema e un rapporto medico ha evidenziato che su 120 pazienti ricoverati in ospedale il 34% presenta perdita di memoria, mentre il 27% difficoltà di concentrazione, anche dopo mesi dalla guarigione dal Coronavirus.

I medici hanno scoperto che questi effetti collaterali sono simili a quelli provocati da altre malattie, come quella di Lyme (un'infezione trasmessa dalle zecche e causata dalla spirocheta Borrelia), la mononucleosi e l’herpes. Ad essere colpito è il sistema nervoso centrale, che non funzionando più in modo completo provoca i fastidiosi sintomi a livello cerebrale. Sul modo in cui il Covid-19 provoca questi danni ancora non ci sono risposte, ma solo teorie. Una di queste fa riferimento al sistema immunitario della persona colpita dal virus che, quando non arresta la sua azione in tempo, può generare infiammazioni presenti nei vasi sanguigni che giungono fino al cervello. È difficile capire anche questi effetti collaterali quanto possono durare, compromettendo le funzioni cerebrali.

L’unico aspetto positivo, su cui gli scienziati sono d’accordo, è che seppure potrebbero durare per mesi, alla fine questi disturbi dovrebbero sparire da soli, permettendo al paziente di poter tornare alla vita normale di sempre.

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