Un 'effetto scudo' salva la vita? Ecco lo studio Usa sull'Italia

Mascherine sì, o mascherine no? L'ultimo studio Usa mette tutti a tacere: grazie all'utilizzo del dispositivo di protezione individuale in Italia le infezioni sono state ridotte di ben 78mila unità

Un 'effetto scudo' salva la vita? Ecco lo studio Usa sull'Italia

Il recente studio condotto da un team di scienziati statunitensi sembra aver chiarito una volta per tutte il ruolo centrale ricoperto dalle mascherine nella lotta al Covid-19, smentendo le dichiarazioni di tutti coloro che in questi mesi si erano invece dichiarati sfavorevoli all'utilizzo del dispositivo di protezione individuale.

Dopo l'avvento del coronavirus si è infatti discusso molto in merito alle migliori misure di protezione da applicare per evitare il più possibile la diffusione del morbo. Alcuni si sono deliberatamente schierati contro le mascherine, sostenendo che fossero inutili, se non addirittura dannose, quando impiegate da soggetti sani. Col tempo si sono addirittura creati dei gruppi di persone fortemente ostili all'uso del Dpi, i cosiddetti "No Mask".

Secondo lo studio pubblicato sulla rivista scientifica "Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America", più comunemente conosciuta come "Pnas", l'utilizzo delle mascherine ha invece ridotto notevolmente la diffusione dei contagi, salvando così molte vite.

"Questa misura di protezione riduce significativamente il numero di infezioni. Altre misure di prevenzione, come il distanziamento sociale attuato negli Stati Uniti, non sono sufficienti da sole a proteggere la popolazione”, spiegano infatti gli esperti che hanno partecipato alla ricerca.

Gli scienziati fanno quindi una comparazione fra le diverse situazioni avute a Wuhan, in Italia ed a New York. “Analizzando la tendenza e le misure di prevenzione applicate a Wuhan, in Cina, in Italia e a New York dal 23 gennaio al 9 maggio 2020, possiamo vedere che gli effetti delle misure di mitigazione sono distinguibili dalle tendenze della pandemia”, prosegue il gruppo di ricerca. “La nostra analisi rivela che la differenza con e senza rivestimento facciale obbligatorio rappresenta il fattore determinante nel modellare le tendenze pandemiche nei tre epicentri”.

“Questa sola misura di protezione ha ridotto significativamente il numero di infezioni, cioè di oltre 78mila unità in Italia dal 6 aprile al 9 maggio, e di oltre 66mila a New York dal 17 aprile al 9 maggio”, riportano gli studiosi. L'utilizzo delle mascherine avrebbe dunque fatto realmente la differenza.

“Concludiamo che indossare maschere per il viso in pubblico corrisponde ai mezzi più efficaci per prevenire la trasmissione inter-umana”, proseguono gli esperti.

“Questa pratica economica, in combinazione con il distanziamento sociale simultaneo, la quarantena e la traccia dei contatti, rappresenta il modo migliore per arrestare la pandemia scatenata dal Covid-19”, aggiungono.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica