Cronache

"Eitan sta bene", le parole del console dopo l'incontro

Nel frattempo gli zii paterni del bimbo preparano il viaggio verso Tel Aviv, con l'intenzione di riportare presto il piccolo in Italia

"Eitan sta bene", le parole del console dopo l'incontro

Il piccolo Eitan Biran sta bene. Queste le rassicurazioni fornite alla stampa direttamente dal console presso l'ambasciata italiana di Tel Aviv, a seguito dell'incontro col bambino avvenuto nel corso della mattinata di oggi, venerdì 17 settembre. Incontro al quale ha partecipato anche il nonno materno, Shmuel Peleg, che risulta indagato nel nostro Paese per sequestro di persona aggravato.

La visita consolare, organizzata dal ministero degli Esteri, è stata attuabile anche grazie alla preziosa collaborazione fornita dalle autorità israeliane. L'incontro, riferiscono le fonti dell'ambasciata italiana, era finalizzato"a verificare la situazione e il contesto familiare in cui si trova attualmente il minore". L'aspetto più importante, vale a dire le condizioni fisiche e psicologiche del piccolo Eitan, sono state valutate con attenzione: "È apparso in buone condizioni di salute", riferiscono dall'ambasciata.

Il rapimento

Il bimbo, unico sopravvissuto della sua famiglia alla tragedia del Mottarone, era stato rapito dal nonno materno e quindi portato in Israele a bordo di un volo privato lo scorso 11 settembre. L'uomo, che si era trasferito in Italia dopo il terribile incidente, aveva concordato un incontro con il nipotino, d'accordo sia con le autorità italiane che con la zia paterna, la legittima affidataria del bimbo, Aya Biran-Nirko.

Tuttavia il rientro a casa, previsto secondo gli accordi per le ore 18:30, non era mai avvenuto. Approfittando del fatto di essere, in modo illecito, ancora in possesso del passaporto di Eitan, Shmuel Peleg aveva fatto ritorno in Israele col nipotino, limitandosi poi a comunicare il fatto ai parenti in Italia con un freddo messaggio: "Eitan è tornato a casa". Una scelta, secondo lui, legittima, come ribadito anche ai media israeliani: "Credo che quando un giorno crescerà dirà 'nonno mi ha salvato'".

Le parole degli zii

Gli zii paterni sono pronti a raggiungere Tel Aviv, anche se la partenza dovrebbe slittare rispetto a quanto previsto: "Non partiamo oggi per Israele, probabilmente la settimana prossima, forse martedì", ha dichiarato alla stampa Or Nirko, marito di Aya, come riferito da Sky Tg24.

La prossima settimana, quindi, la coppia partirà alla volta di Tel Aviv per rivedere Eitan, dopo aver rispettato una breve quarantena e comunque prima dell'udienza, in calendario per il prossimo mercoledì 29 settembre.

Gli avvocati che difendono gli interessi della famiglia paterna del piccolo in Israele hanno provveduto infatti ad attivare la procedura della Convenzione de L'Aia sulla sottrazione internazionale di minori: lo scopo è quello di ottenere l'autorizzazione immediata a riportare il bimbo in Italia.

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