Cronache

Il jet, il documento: così il nonno si è portato via Eitan

La famiglia paterna, che avrebbe dovuto riconsegnare il passaporto del piccolo entro il 30 agosto, era ancora in possesso del documento, risultato fondamentale per l'espatrio

Il jet, il documento: così il nonno si è portato via Eitan

Il piccolo Eitan, unico sopravvissuto della sua famiglia alla tragedia del Mottarone, è stato rapito dal nonno materno e quindi portato in Israele a bordo di un volo privato. La denuncia arriva direttamente dalla zia paterna, nonché legittima affidataria del bimbo, Aya Biran-Nirko.

"Mio nipote Eitan è stato sequestrato dal nonno materno, Shmuel Peleg, ed è stato portato in Israele", dichiara infatti la donna, come riportato da Next Quotidiano. L'uomo, che si era trasferito in Italia dopo l'incidente, aveva concordato un incontro con il nipotino lo scorso sabato. Il rientro a casa, previsto per le ore 18:30, non è tuttavia mai avvenuto. Allarmata, la zia paterna ha più volte cercato di contattare telefonicamente Shmuel Peleg, che le ha inviato un semplice messaggio con scritto 'Eitan è tornato a casa', vale a dire in Israele.

L'allarme alle forze dell'ordine è stato lanciato all'incirca un'ora dopo il mancato rientro di Eitan. Grazie ai primi accertamenti condotti dalla polizia di Pavia, coordinati dal procuratore facente funzioni Mario Venditti e dal sostituto procuratore Roberto Valli, è stato possibile ricostruire quanto fatto da Shmuel Peleg. L'uomo, in possesso del passaporto del nipote, fondamentale per consentirne l'espatrio, sarebbe riuscito ad imbarcarsi a bordo di un volo privato. Poche ore dopo è arrivata anche la conferma ufficiale dell'arrivo dei due in Israele: come anticipato dal Corriere della Sera, domani la procura aprirà un fascicolo con l'ipotesi di reato di sequestro di persona.

Il piccolo era da tempo finito al centro di una disputa legale, tanto che la zia materna israeliana aveva accusato i parenti paterni di voler trattenere Eitan con la forza in Italia, col rischio di fargli perdere l'identità ebraica: "Siamo determinati a circondarlo di calore e di affetto". Le pressioni da Tel Aviv avevano fin da subito allarmato i parenti affidatari del bimbo. "Me lo sentivo che quella famiglia avrebbe fatto qualcosa di sporco per aggirare la legge italiana", ha dichiarato lo zio paterno in un'intervista concessa a Il Corriere. "Arrivare però al punto di organizzare un sequestro vero…che dire? Siamo disperati. La sua vita era già fin troppo difficile, non meritava altra sofferenza".

Ma come ha fatto il nonno ad ottenere il passaporto di Eitan? "Purtroppo i Peleg avevano in custodia il passaporto israeliano di Eitan", spiega ancora lo zio. "Noi lo abbiamo chiesto indietro e il giudice tutelare aveva stabilito una data per la restituzione, il 30 agosto. Ma non ce lo hanno dato e così, visto che ai nonni materni non è stato revocato il diritto di visita, come avevamo chiesto, è andata come è andata". Pertanto Shmuel Peleg, che come ricordato dallo zio paterno in Israele ha ricevuto pure una condanna per abusi domestici, ha potuto agire indisturbato.

"La notizia sconvolge tutti e ci crea grande preoccupazione", dichiara l'avvocato della famiglia Armando Simbari.

"È stato strappato alla famiglia con cui è cresciuto, ai medici che lo stanno curando con un eventi traumatico che può destabilizzarlo", conclude.

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