Cronache

Emergenza sicurezza sui treni: ​quello che lo Stato non vede

Il caso di ieri del controllore e dell’agente di polizia picchiati sul treno Milano Porta Garibaldi-Lecco da una decina di nigeriani privi di biglietto è soltanto l’ultimo di una lunga serie di aggressioni ai danni di personale delle ferrovie, agenti delle forze dell’ordine e passeggeri e soltanto nell’ultimo mese

Emergenza sicurezza sui treni: ​quello che lo Stato non vede

Il caso di ieri del controllore e dell’agente di polizia picchiati sul treno Milano Porta Garibaldi-Lecco da una decina di nigeriani privi di biglietto è soltanto l’ultimo di una lunga serie di aggressioni ai danni di personale delle ferrovie, agenti delle forze dell’ordine e passeggeri e soltanto nell’ultimo mese. Nella mattinata del 6 maggio un controllore donna in servizio sul Malpensa Express veniva aggredita a calci da una rom dopo aver chiesto di vedere il biglietto. Il 4 maggio sul treno Firenze-Pontremoli un’immigrata nigeriana sprovvista di biglietto ha aggredito il controllore, mandandolo all’ospedale con una costola rotta. La nigeriana è stata successivamente arrestata con l'accusa di lesioni e interruzione di pubblico servizio dato che il treno era stato soppresso per il ritardo accumulato a causa dell'aggressione. Il 28 aprile alla stazione di Pioltello uno spacciatore marocchino di 33 anni aggrediva due agenti di polizia che lo avevano sorpreso a vendere hashish; uno dei due agenti è stato colpito con una testata in pieno volto che gli ha rotto il setto nasale, mentre l'altro è stato colpito con un calcio alle costole. Nonostante le ferite, i due poliziotti - anche grazie all'aiuto di alcuni uomini della Locale - sono riusciti dopo una colluttazione a bloccare l'aggressore. Mercoledì 25 aprile un marocchino di 19 anni aveva minacciato col coltello un’addetta ai controlli delle ferrovie che stava procedendo al controllo dei biglietti mentre un paio di settimane prima, il 6 aprile, sul treno Arona-Milano Porta Garibaldi un extracomunitario sprovvisto di biglietto spingeva giù dalle scale del treno il controllore-donna che lo aveva appena sorpreso senza biglietto.

Questi sono solo alcuni dei casi verificatisi sui treni italiani nell’ultimo mese, quei casi resi noti, perché chissà quanti altri non segnalati ce ne sono stati. I controllori rischiano grosso quotidianamente dato che i treni sono oramai pieni di soggetti socialmente pericolosi, sprovvisti di biglietto e che non si fanno problemi ad aggredire gli addetti ai lavori e le forze dell’ordine, perché tanto sanno che non rischiano molto; sedicenti nullatenenti che vivono alla giornata, spesso provenienti da Paesi dove la vita vale poco, entrati in Italia grazie agli scarsi controlli e a una politica che ha di fatto portato alla situazione attuale, una politica che mina la sicurezza dei cittadini e di quegli addetti ai lavori che quotidianamente si trovano ad affrontare le conseguenze di quella folle politica del “dentro tutti”. L’emergenza-sicurezza sui treni non è altro che un fattore-micro di una situazione ben più grave su scala-macro che colpisce ovunque; la manifestazione pratica di un fenomeno gravissimo ed ampio che raggiunge la cittadinanza su più piani. Lo si è visto nella notte tra il 27 e il 28 aprile scorsi, quando Abderahim Anass e Saad Otmani, due marocchini clandestini e con precedenti penali hanno prima aggredito e rapinato un peruviano e un italiano nell’hinterland nord di Milano per poi spostarsi in zona Stazione Centrale dove hanno prima rapinato due studentesse straniere ferendone una con una coltellata e poi si sono diretti in via Settembrini e hanno ucciso a coltellate e derubato il 23enne bengalese Samsul Swapan.

Lo si è visto anche a Macerata dove un gruppo di “profughi” nigeriani ha ucciso e tagliato a pezzi la diciottenne Pamela Mastropietro. Uno di questi soggetti alloggiava in un albergo a 4 stelle tra Macerata e Montecassiano, l'hotel Recina, ovviamente a spese dello Stato italiano. Non va inoltre dimenticato il caso degli stupri ai danni di una turista polacca in vacanza Rimini assieme al compagno e di un trans peruviano, entrambi avvenuti la stessa notte (tra il 25 e il 26 agosto scorsi) sulla spiaggia di Rimini per mano del congolese Guerlin Butungu, spalleggiato da due marocchini e un nigeriano. Questi sono soltanto alcuni ulteriori recenti casi, ma la lista è lunga.

La politica dell’ “invasione” ha portato a conseguenze che sono evidenti, tranne a coloro che non vogliono vedere.

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