Coronavirus

Escono dalla zona rossa di Codogno per andare in vacanza in Trentino. Sono positivi al Coronavirus

Due anziani, sono usciti da Codogno per andar nella loro casa di vacanza in Trentino dove si sono poi sentiti male e sono risultati positivi al Coronavirus

Escono dalla zona rossa di Codogno per andare in vacanza in Trentino. Sono positivi al Coronavirus

In una situazione di totale chiusura della Lombardia e di molte altre regioni, in mezzo ad un paese stretto tra la crisi sanitaria e quella economica, c’è anche chi, nonostante le richieste e le raccomandazione si permette di uscire dalla zona rossa semplicemente per andare in vacanza.

Incuranti della situazione al limite, della diffusione del contagio, una coppia che abitava a Codogno ha lasciato la “zona rossa” per qualche giorno, per andare nella loro casa di vacanza in Trentino. I due si sono poi sentiti male e si sono recati al pronto soccorso di Trento, dove saputo da dove venivano e in presenza di sintomi come una forte tosse e raffreddore sono stati immediatamente sottoposti al test, che è risultato positivo.

Ora i due anziani rischiano grosso, intanto una segnalazione ai Nas per essersi allontanati dalla zona rossa. Durissima la reazione del governatore di Trento, Maurizio Fugatti. “Siamo in continuo contatto con i Nas, quindi le regole devono essere rispettate. Se ci sono sanzioni da fare le faremo perché questo è un comportamento irresponsabile”.

Questi due anziani signori, si uniscono alle 18 persone, 12 di cui straniere, che circa una settimana fa sono stati denunciati in provincia di Lodi che hanno cercato di eludere i controlli per uscire fuori dalla zona rossa, o al contrario per entrarci per andare a trovare dei parenti.

Anche questi, dovranno rispondere di violazione dell’ordine dell’autorità, prescritto nel decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio. Anche uno youtuber era finito nei guai per aver finto in un video di aver violato l’area dei 10 comuni lodigiani quando invece era a Guardamiglio.

Comportamenti questi assolutamente pericolosi in questo particolare momento che sta attraversando non soltanto il nostro Paese ma il mondo intero, che mettono a rischio la sanità pubblica ma anche a il lavoro degli oltre 150 militari e dei Carabinieri che presiedono la zona a tutela della salute pubblica.

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