Il diavolo esiste davvero o è solo un simbolo del male? Il quesito ha tenuto banco in questi giorni nel corso del Meeting di Rimini.
Arturo Sosa, generale dei Gesuiti, il cosiddetto 'Papa Nero', ha sostenuto che il diavolo non sia una persona umana ma piuttosto "lo spirito cattivo che porta l'uomo a fare le cose che vanno contro lo spirito di Dio", come spiega anche sant'Ignazio nei suoi scritti. Il diavolo sarebbe, dunque, "una maniera del male di essere presente nella vita umana", un simbolo che rappresenta ciò che di malvagio c'è nella coscienza umana. "I simboli sono parte della realtà, e il diavolo esiste come realtà simbolica, non come realtà personale", sottolinea Sosa.
Un'interpretazione assolutamente osteggiata dall' Associazione Internazionale Esorcisti (AIE) che ha polemizzato col 'Papa Nero': "L’esistenza reale del diavolo, quale soggetto personale che pensa e agisce e che ha fatto la scelta di ribellione a Dio, è una verità di fede che fa parte da sempre della dottrina cristiana. Tale verità viene ribadita da un documento della Congregazione della fede (…) un insegnamento che corrisponde a tutta la tradizione dei Padri della Chiesa e dei Papi".
Secondo gli esorcisti, Sosa sarebbe un eretico in quanto persino Papa Francesco ha ribadito che la lotta contro il demonio non è contro un'inclinazione verso il male ma contro un essere reale "che è il principale del male", sottolineano gli esorcisti che, a sostegno della loro tesi, chiamano in causa anche Paolo VI, il quale nel 1972, affrontava il tema sostenendo che "Il male non è più soltanto una deficienza, ma un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa. Sappiamo così che questo essere oscuro e conturbante esiste davvero".
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