Cronache

Quei risparmi "divorati" per arrivare a fine mese

Secondo l’istituto di statistica oltre il 76% degli intervistati è preoccupato per i propri risparmi

Quei risparmi "divorati" per arrivare a fine mese

Quasi la metà degli uomini italiani è costretta a utilizzare i propri risparmi per arrivare a fine mese. Lo afferma l'Eurispes, istituto di ricerca che nel giorno della festa del papà sottolinea, in una nota, la difficoltà economica che il 46,4% degli italiani di sesso maschile si trova a dover affrontare.

Secondo le proiezioni statistiche, inoltre, il 31,8% arriva a fine mese senza grandi difficoltà, mentre solo il 23,7% riesce a risparmiare. Le difficoltà maggiori si hanno per il mantenimento della propria abitazione, con il 32,6% in difficoltà per quanto riguarda la rata del mutuo e il 36,4% per l'affitto.

Difficoltà anche a coprire le spese mediche (23,9%) e le utenze, che sono un problema per più di un uomo su quattro (27,3%). Per fronteggiare le difficoltà economiche, secondo l'Eurispes, il 24,6% degli uomini ha dovuto svolgere il doppio lavoro per vivere, mentre il 20,7% ha accettato di lavorare senza contratto. Il 14,2% ha chiesto aiuto economico ad amici e altri parenti, mentre l'11,7% degli uomini è tornato a vivere nella casa di famiglia d'origine per motivi di bisogno. Infine il 13,3% ha sopperito alla necessità di aiuto economico richiedendo prestiti a privati (non parenti ne amici), nell'impossibilità di chiedere prestiti in banca.

Il carico fiscale è, secondo i dati Eurispes,, ciò che incide maggiormente sulla possibilità di gestione del proprio portafogli e per far quadrare i conti, il 32,7% trascura, per motivi economici, controlli medici periodici e preventivi, mentre uno uomo su quattro (26,3%) rinuncia a cure e interventi dentistici. Il 22,1% fa a meno di trattamenti e interventi estetici, il 20% a visite specialistiche per disturbi e patologie specifiche, mentre il 18% rinuncia a terapie e interventi medici.

La difficoltà di far quadrare i conti ha, inevitabilmente, delle ricadute anche nell'ambito dei consumi e, indirettamente, per il sistema produttivo. Difatti della metà degli uomini interpellati ha dovuto rimandare o rinunciare all'acquisto di una nuova automobile (52,3%), o alla riparazione del proprio auto/motoveicolo (30,2%). Il 44,6% a riparazioni e ristrutturazioni della propria abitazione, mentre le spese meno onerose relative alla casa sono leggermente più sostenibili (vi rinuncia il 37,1%). Più di un intervistato su tre, invece, (34%), pur avendone la necessità, ha dovuto rinunciare all'assistenza da parte di una badante per motivi economici.

Ma i rischi maggiori sull'economia di far quadrare i consistono dovuti dagli atteggiamenti che ne scaturiscono, cioè l'incertezza verso il futuro che si manifesta nella preoccupazione di essere impossibilitati a mettere da parte risparmi per la maggioranza degli uomini (76,3%), e quindi di fare progetti importanti o a lungo termine. Per i prossimi dodici mesi, la metà degli uomini afferma che certamente (25%) e probabilmente (25,5%) non riuscirà a risparmiare.

Solo il 4,9% è sicuro di poter risparmiare, il 18,9% è ottimista.

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