Emettevano fatture per operazioni inesistenti, non versavano l’Iva e presentavano dichiarazioni infedeli dei redditi: scatta il sequestro della Guardia di Finanza ad Afragola in provincia di Napoli.
Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord, è stato eseguito dai finanzieri di Frattamaggiore, nel Napoletano, insieme ai colleghi del gruppo di Palermo e della compagnia di Cosenza. A finire nel mirino tre persone, due napoletani e un siciliano. Sono ritenuti amministratori, di fatto o di diritto, di due società di Afragola su cui si sono interessate le indagini di magistrati e finanzieri.
Stando alle accuse, l’inchiesta delle fiamme gialle ha scoperto che tra una società e altre due, operanti nel settore dell’igiene della casa, della persona e dei detersivi, c’era una relazione fin troppo simbiotica, tanto da attirare l’attenzione degli inquirenti. È risultato così tra loro un rapporto tra società “madre” e “cartiere”, cioé di comodo (che nel caso specifico condividevano amministratori, luogo d'esercizio e clienti) strettissimo. Troppo secondo gli inquirenti che hanno ritenuto che dietro la costruzione ci fosse un'articolata frode fiscale che viaggiava su un presunto giro di fatture emesse e utilizzate per operazioni inesistenti per cui, ora, gli amministratori sono stati denunciati.
Così è scattato il sequestro per equivalente a carico delle società e dei suoi amministratori.
A finire sotto i sigilli tre immobili, quattro autovetture e tre motocicli oltre a una quota societaria e al denaro rinvenuto sui conti correnti di società e amministratori. Il valore economico dei beni finiti sotto sequestro supera gli 820mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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