Cronache

"Sentivo un demone...". Poi la furia col coltello

L’arrestato ha 16 anni come la vittima. Si frequentavano ma non avevano una relazione. Una chat lo inchioda

"Sentivo un demone...". Poi la furia col coltello

Per l’omicidio di Chiara Gualzetti, la 16enne scomparsa da casa nella mattinata di domenica 27 maggio, e ritrovata cadavere ieri pomeriggio, è stato fermato un ragazzo suo coetaneo. Il corpo della giovane è stato rinvenuto nel parco regionale dell'Abbazia di Monteveglio, comune in provincia di Bologna, a poche centinaia di metri di distanza dalla sua abitazione.

16enne fermato per l'omicidio di Chiara

Alle 4.30 di questa mattina, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Borgo Panigale e i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Bologna, hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura dei minori. Sono molti i riscontri oggettivi emersi che hanno portato al provvedimento, oltre alla confessione resa dall’indagato. Ancora al vaglio degli investigatori il movente del tragico omicidio. Il 16enne è stato portato in un Centro di giustizia per minori, su disposizione dell’autorità giudiziaria. Mentre il corpo di Chiara è stato trasportato al Dos, il deposito osservazione salme di Bologna.

A inchiodare il ragazzo per il delitto della 16enne sarebbe stata una chat tra l’indagato e Chiara, e una tra il ragazzo e una loro amica comune. Sarebbe infatti una chat che il ragazzino ha cancellato su Instagram ad aver "fatto scattare il campanello d'allarme" e, davanti alle contestazioni sempre più insistenti, il 16enne alla fine è crollato e ha confessato al magistrato e ai carabinieri l'omicidio dell'amica Chiara, spiegando di aver sentito l'impulso di uccidere. Il decreto di fermo è stato eseguito dopo la confessione del giovane, l’ultima persona a essere vista in compagnia di Chiara.

Come hanno spiegato i carabinieri, il provvedimento"è scaturito dai molteplici riscontri oggettivi emersi", oltre che dalla confessione resa dallo stesso. Secondo quanto emerso dall'interrogatorio, vittima e carnefice si conoscevano e da un po’ di tempo si frequentavano, ma tra i due non vi era una relazione sentimentale. La loro frequentazione e lo scambio di messaggi tra i due ragazzi sono ora al vaglio degli inquirenti, i carabinieri e la Procura per i minorenni di Bologna. Importanti anche le testimonianze di amici e conoscenti.

Il ragazzino: "Un demone mi parla da molti anni"

Il 16enne avrebbe cercato di giustificare quanto fatto alla povera coetanea, spiegando: "Sento un demone che mi parla da molti anni, sono uscito di casa con un coltello per ucciderla". Durante l'interrogatorio il ragazzo avrebbe confessato e ricostruito in maniera lucida e precisa l'omicidio, ma ancora non ci sono state spiegazioni vere e proprie per il movente del suo gesto. Avrebbe parlato di una forza superiore, un desiderio incontrollabile di uccidere. Inoltre avrebbe detto che Chiara aveva confessato il volere di farla finita. Davanti agli inquirenti avrebbe quindi aggiunto:"L’ho fatto per lei". Il 16enne era seguito da una psicologa e la Procura dei minorenni sta valutando se sottoporlo a una perizia psichiatrica.

Il ragazzino avrebbe infatti asserito che Chiara "diceva che voleva morire, lei era infatuata di me ma a me non piaceva". In procura hanno spiegato che "durante il lungo interrogatorio ha detto che lui era a conoscenza delle frasi pronunciate da lei come 'voglio morire' - affermazione non si sa quanto reale o pronunciata per attirare l'attenzione - così come ha affermato che Chiara era infatuata di lui, elemento confermato da alcuni amici".

Le insicurezze affidate ai social

L’attenzione degli investigatori si starebbe focalizzando sui social che frequentava Chiara, dove sarebbero presenti alcuni messaggi che farebbero pensare a disagi o insicurezze tipiche degli adolescenti. Sui profili la 16enne avrebbe scritto: "Non sono perfetta però a volte mi piace il disastro che sono". E ancora, l’invito a essere se stessa. Oltre ai dubbi: "Mi dicono che ho un bel corpo, mi dicono che sono intelligente e bella... e va sempre a finire che quando lo dicono, lo dicono per approfittarsi del mio corpo e della mia intelligenza... Oppure spariscono, si stancano di provare a usare il mio corpo e si stancano della mia intelligenza".

Il sospettato si trova ora in un Centro di giustizia per minori. Il difensore del 16enne, l’avvocato Tania Fonzari, ha sottolineato: "Il mio assistito è molto scosso e si è messo a piena disposizione. Capiamo il dolore della famiglia. Che è il dolore di due famiglie". La Fonzari è rimasta con il suo assistito durante tutto l’interrogatorio, terminato a notte inoltrata. Verrà adesso fissata l’udienza davanti al gip del tribunale per i minorenni di Bologna per la convalida del fermo.

Dovrà rispondere di omicidio premeditato

Secondo quanto appreso dallAdnkronos, il 16enne adesso dovrà rispondere di omicidio premeditato, in quanto il ragazzo ha portato all'appuntamento il coltello con cui ha colpito più volte la vittima, uccidendola. Un inquirente ha fatto sapere che "l'arma, ripulita, è stata sequestrata a casa del fermato". Sarebbe stato il presunto colpevole a consegnare l’arma sostenendo di aver usato un normale coltello per uccidere l'amica. Non ci sarebbero elementi per poter ipotizzare la presenza di altri complici, mentre la confessione del 16enne è congrua con quanto accaduto.

"Lui si addossa l'intera responsabilità e quello che dice è congruo", ha spiega un inquirente.

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