Cronache

Fermiamo il virus della violenza

Claudia Alivernini, 29 anni, infermiera nel reparto malattie infettive dell'ospedale Spallanzani di Roma, è la prima italiana vaccinata contro il Covid e da ieri anche l'italiana più insultata e minacciata

Fermiamo il virus della violenza

Claudia Alivernini, 29 anni, infermiera nel reparto malattie infettive dell'ospedale Spallanzani di Roma, è la prima italiana vaccinata contro il Covid (domenica 27 dicembre, ore 7,30) e da ieri anche l'italiana più insultata e minacciata. Contro di lei le organizzazioni No vax hanno scatenato sul web una campagna talmente violenta, augurandole pure la morte, da costringerla a chiudere tutti i suoi profili social. Questa aggressione non ha nulla a che fare con la libertà di opinione e neppure con la stupidità. Questo è un atto di terrorismo e, come tale, andrebbe perseguito.

I movimenti No vax nulla c'entrano con le paure e i dubbi di molti nei confronti dei vaccini. Uno può essere anche contrario alla Tav senza per questo calzare il passamontagna, armarsi di spranghe e bombe molotov e andare sui monti a fare la guerra ai poliziotti che presidiano i cantieri autorizzati da un libero Parlamento. Non volersi vaccinare è una scelta stupida, ma rientra nel campo delle libertà individuali, impedire a un altro di farlo usando violenza verbale e psicologica è roba da delinquenti. E con i delinquenti non si discute né si tratta.

I No vax non sono una scuola di pensiero, sono una organizzazione, alla pari appunto dei No Tav e dei No global, che, per di più, dispone nel mondo di ingenti finanziamenti e di una struttura paramilitare che, facendo leva sul fascino del complottismo, arruola le menti più fragili e frustrate. È il metodo detto dell'autoinganno, cioè portare qualcuno a credere in ciò che è falso o addirittura in ciò che non esiste, su cui campano sette, maghi e santoni di ogni genere.

Fino a che si è in tempo i movimenti No vax vanno isolati e la loro propaganda respinta, chi ha intenzione di vaccinarsi lo deve poter fare tranquillamente senza correre il rischio di essere messo all'indice o addirittura minacciato. Su questo la politica tutta deve dire parole chiare e definitive, e quando dico tutta mi riferisco anche all'ala più radicale del Movimento Cinque Stelle che siede in Parlamento e al governo. In quel partito infatti si annida fin dalle sue origini come ben spiega oggi su queste colonne Francesco Del Vigo il virus dell'intransigenza ai vaccini.

E l'intransigenza, inevitabilmente, porta alla violenza che, in questo momento, è l'ultima cosa di cui sentiamo la mancanza.

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