Il fidanzato in lacrime in tribunale: "Cercate Saman"

Il fidanzato di Saman Abbas è stato sentito in Procura. Il ragazzo ha confermato di esser stato minacciato dalla famiglia della 18enne pakistana

Il fidanzato in lacrime in tribunale: "Cercate Saman"

"Continuate a cercare Saman". Non si dà per vinto Saqib Ayud, il fidanzato di Saman Abbas, che questa mattina è stato ascoltato in Procura a Reggio Emilia in qualità di teste. Il ragazzo, originario del Pakistan ma residente a Frusinate, è apparso agitato e commosso prima di sottoporsi all'incidente probatorio. Al suo fianco c'era l'avvocato Claudio Falleti: "Questo silenzio - ha detto il legale rivolgendosi ai giornalisti - è comprensibile anche per la situazione mediatica ma soprattutto per il dolore che si porta dentro il ragazzo. Oggi è un giorno importante, verrà cristallizzato in udienza quello già noto. Lui è tranquillo e sereno anche se è chiaro che entrare in un'aula di tribunale porta sempre un po' di agitazione".

"Mi costituirò parte civile"

Se dovesse esserci un processo per il caso di presunto omicidio, Saqib ha assicurato che si costituirà parte civile: "Sì, è mia intenzione farlo". Ascoltato per 3 ore dagli inquirenti, il fidanzato della 18enne pakistana scomparsa ha confermato le dichiarazioni rese in varie occasioni sul clan Abbas (le presunte intimidazioni ricevute dal padre di Saman e che la ragazza vivesse in un clima familiare ostile)aggiungendo elementi anche contro gli altri indagati, i cugini e lo zio della ragazza, quest’ultimo considerato esecutore materiale dell'ipotetico delitto.

L'udienza è stata "infuocata - ha detto Noris Bucchi, avvocato di uno dei cugini della ragazza indagati per omicidio - per le tante contestazioni che gli abbiamo fatto".

Le contestazioni

Una sfilza di contestazioni, quelle che sarebbero state mosse a Saqib, nel tentativo di trovare la quadra di una vicenda ancora ingarbugliata e complessa. Il ragazzo ha risposto a tutte le domande degli inquirenti ma, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sarabbe caduto più volte in contraddizione. Ad esempio, avrebbe smentito le dichiarazioni del fratello minore di Saman, che aveva detto di non avere buoni rapporti col 24enne. Ayub ha anche aggiunto di non essere stato preso in considerazione dai carabinieri quando a febbraio denunciò le minacce.

"L’idea che mi ero fatta dalle trasmissioni di cui il ragazzo è stato ospite era di una storia molto romantica - ha commentato Lalla Gherpelli, legale dello zio di Saman, ancora latitante - ho cambiato visione.

Era molto preparato".

L'avvocato Claudio Falleti ha ribadito, invece, la necessità di una cooperazione internazionale per portare in Italia i genitori del 24enne che, a suo dire, sarebbero minacciati dalla famiglia di Saman in Pakistan.

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