Figli ancora a casa, come sopravvivere

Figli ancora a casa, come sopravvivere

A ltro weekend, altro giro. Si aspetta. Le scuole resteranno chiuse oppure no? «Allora? Hanno deciso?», continua a chiedermi mio figlio. Non è come la settimana scorsa, quando, alle parole fatidiche, «chiudono le scuole», i bambini chiedevano increduli: «Perché???». Risposta: «Per il coronavirus». «Abbiamo il coronavirus?». «Ma nooooo... per precauzione». Ora la precauzione è diventata, per i figli in età di scuola, un'alleata straordinaria: è lei ad avergli regalato una settimana intera senza lezioni e senza compiti, così, all'improvviso.

E adesso... adesso un secondo turno, un'altra settimana di libertà per loro, e di organizzazione sul filo della crisi di nervi per mamme, papà e nonni: «Lo hanno detto ora, confermata la chiusura». La chat della classe inizia a lampeggiare. Le mamme chattavano già prima di whatsapp, sia chiaro: le mamme sono whatsapp. Ma le chat delle mamme ai tempi del coronavirus, beh, quelle sono arte vera: l'arte del tutto, e del contrario di tutto. La paura e la sdrammatizzazione. L'angoscia e l'ironia. Il disagio pratico e la rassegnazione a un'emergenza che costringe a una vita un po' diversa. «E chi me li tiene quei due un'altra settimana, Fontana? O Conte, Conte me li tiene?». «Però guarda che gli esperti lo dicevano, che bisogna tenere ancora chiuse le scuole». Quali esperti? «L'epidemiologo». «Sì ma ragazzi, così si crea il panico, io dico: niente ansia». Come no, niente ansia, proprio zero.

Allora, gli esperti hanno detto: parlate del virus solo con persone di cui vi fidate. Vuoi mettere sulla chat del calcio? Piena fiducia. «Questa è follia ragazzi, in che mondo viviamo?». «Ma i bambini si annoiano a casa?». «Noi siamo andati al mare». «Uffa la partita è rimandata». Chat del basket: «Ci vediamo al parchetto per fare due tiri?». Rispondono in pochi: saranno tutti in vacanza? Avranno paura del contagio sul campo? Chat della classe, dopo il primo giorno di riposo: «Ma daranno dei compiti?». «Eh ma lasciamoli riposare». «Per ora no, forse più avanti, se prolungano». Consigli pratici fra amiche: ricette dell'amuchina fai da te («non basta mescolare la candeggina con l'acqua»), ricette delle torte («con tutta 'sta scorta di farina...»), ricette per mantenere la calma e la salute (mentale) fra pargoli scatenati, esaltati dalla vacanza e insieme sempre sull'orlo della noia e della delusione, perché loro, i piccoli, si aspettano un divertimento da ferragosto, mentre le madri devono arrabattarsi fra il lavoro, la baby sitter, le altre mamme disponibili («io insegno, se volete ne posso tenere qualcuno», scrive una santa), i padri che non si sono neanche accorti dell'emergenza («Hai lavato le maniiii???», «Adesso vado, adesso vado», «Sì ma intanto hai già toccato tutta la casa», «Eh ma sui vestiti pensi che non resti?», «Sui vestiti dura di meno, chiaro? Lavati le mani») e poi perfino i figli, quelli a casa senza compiti e senza impegni, che magari si ammalano, capite, in tutto questo caos hanno la febbre o la tosse o l'influenza, e a quel punto che fai? Scrivi sulla chat: «Scusate, ma il tampone lo fanno ai bambini?». «No chiama solo la pediatra» (il linguaggio è un po' così, a volte scrivi una cosa e l'altra mamma intende l'opposto). «Mio marito ha chiamato il 112. Lui c'ha l'ansia». Strano. Non ce l'ha nessuno. «Comunque è ufficiale, un'altra settimana». L'aiutante dell'allenatore: «Forse è un problema da non sottovalutare». Forse no.

Mio figlio più grande: «Ma non possono farti fare le verifiche a casa, vero?». No, ma meglio lasciarlo nel dubbio, prima che si abitui. Mio figlio più piccolo: «Ma chiudono la scuola per altre due settimane?». Eh no bella gioia, che cavolo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica