Cronache

Il figlio sgozzato da clandestino: "Lo Stato ora mi spieghi perché"

A Quinta Colonna il dolore della madre di David Raggi, il ragazzo di Terni ucciso da un immigrato senza un motivo

Il figlio sgozzato da clandestino: "Lo Stato ora mi spieghi perché"

Sono passati quasi due anni da quel maledetto 12 marzo del 2015. A Terni, Amine Aassoul (29enne clandestino con precedenti penali) prese un coltello e lo affondò nel collo di David Raggi, 27 anni. Lo fece senza un motivo, mentre il ragazzo si stava godendo una normale serata alle porte della primavera. Ieri sera la mamma di David, la signora Bruna, ha raccontato per la prima volta il suo dolore. Lo ha fatto di fronte alle telecamere di Quinta Colonna, la trasmissione condotta da Paolo Del Debbio.

"Sto male - ha detto tra le lacrime la donna - dalla morte di un figlio non se ne esce, non è vivere, è sopravvivere, per me e per tutta la mia famiglia". Il dolore si mescola alla rabbia, quella di una madre che sa bene che l'assassino di suo figlio non sarebbe dovuto essere lì. Già, perché Amine Aassoul era clandestino, in attesa del pronunciamento del giudice sul ricorso contro il diniego di asilo politico. Lo Stato avrebbe dovuto espellerlo, e non l'ha fatto. Non solo: sulla testa di Aassoul pendevano anche 6 anni di reclusione per vari reati. Eppure se ne stava tranquillamente in strada pronto a sgozzare un ragazzo.

"Perché stava a Terni, qualcuno me lo sa spiegare?", si è domandata la mamma di David. "Perché stava in Italia e perché stava in Umbria, qualcuno me lo dovrebbe spiegare". "Ho molta rabbia - ha aggiunto - perché queste cose non dovrebbero accadere, né a mio figlio né a nessun altro. David era amico di tutti, faceva del bene a tutti, era l'amico degli amici, lo cercavano tutti, lo chiamavano tutti; al cimitero è un corteo, tutti i giorni, a tutte le ore, giovani e meno giovani, chi lo conosceva e chi non lo conosceva, perché io ci vado tutti i giorni".

Non solo. A luglio dell'anno scorso l'avvocato della famiglia Raggi, Massimo Proietti, ha rivelato come la famiglia non avrebbe potuto ottenere un risarcimento dal Fondo per le vittime di violenza. Il motivo? David per lo Stato era troppo "ricco", visto che guadagnava circa 13mila euro all'anno e il redditto massimo per accedere al fondo è di 11mila. Uno scandalo. La famiglia ha citato in giudizio sia il ministero dell'Interno che quello della Giustizia (per le mancate espulsioni), oltre che la Presidenza del Consiglio (per il risarcimento). Infine ha chiesto allo Stato 2 milioni di euro di risarcimento che vorrebbe investire in opere di beneficenza. "A Terni - ha raccontato la mamma di David, come riportato da Terni in rete - sono stati fatti degli spettacoli e con i soldi raccolti è stata donata una sonda pediatrica all'ospedale che costava 36 mila euro. Lui voleva questo".

Per mamma Bruna una sola consolazione: la condanna a 30 anni di carcere dell'assassino clandestino. L'uscita di Aassoul dal Tribunale di Perugia il 26 ottobre scorso fu però carica di tensione. Gli amici si trovavano fuori dal portone da cui doveva uscire il condannato e non appena questi li ha vide mostrò loro il dito medio. Un ulteriore sfregio.

Come se non bastassero tutti quelli già subiti dalla famiglia Raggi.

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