Filippo in pensione. Si ritira il principe sfaccendato imperatore di gaffe

Silenzioso e spendaccione, ha collezionato avventure e figuracce

Filippo in pensione. Si ritira il principe sfaccendato imperatore di gaffe

Philipexit. Il duca di Edimburgo, consorte di Elisabetta II regina d'Inghilterra, si ritira. A 96 anni Filippo ha annunciato che svolgerà le ultime pratiche pubbliche entro agosto ma, a partire dal prossimo autunno, eviterà qualunque tipo di invito ufficiale, visite, viaggi diplomatici e di rappresentanza. Si limiterà ad accompagnare, in forma strettamente privata, la moglie, la quale, invece, non molla né il trono, né gli impegni protocollari. Interessante lo scoop-fake del Sun, il tabloid dello squalo Murdoch ha strillato «Filippo è morto», aggiungendo il coccodrillo di repertorio, avendo male interpretato la convocazione di tutto il personale della royal family. Il Sun aveva tentato di bruciare la prima notizia lanciata dal Mail on line, sicuro del tragico evento, immediatamente smentito dalle risate di Buckingham Palace. A chiamare a corte i dipendenti, dalle varie dimore reali, i castelli di Windsor e Sandringham e Balmoral, erano stati il segretario della regina, sir Christopher Geidt e Lord Chamberlain. Dunque stava per accadere qualcosa di storico, forse di drammatico. In verità soltanto un annuncio di dimissioni, tipiche dell'humor made in England.

Filippo Mountbatten si defila dopo una vita nella quale non aveva mai sfilato veramente, sempre al passo, di fianco o appena dietro la propria consorte, mai appariscente, raramente parlante perché quando ha aperto bocca ha provocato risate involontarie, essendo un gaffeur nato e pasciuto. Uomo di corte e di cortigiane, sorry, dedito a montare a cavallo e a correre la cavallina. Silente la regina, egli ha saputo concedersi vita gaudente, femmine di ogni tipo, attrici come la Anna Marsey, non proprio una bellezza ma onorata con il titolo di commendatore dell'Impero britannico, la scrittrice Daphne de Maurier, quella di Rebecca la prima moglie, e ancora la contessa di Westmoreland.

E perché non citare i quattro mesi in barca, si fa per dire, cioè panfilo reale, con a bordo il meglio della gioventù britannica, soprattutto ragazze dai facili costumi, nel senso del bikini? O l'ultima fuitina che gli procurò un collasso e il ricovero in clinica segretissima ed evitata dal resto della royal family, quasi a castigare il nonnetto o zietto viziatissimo? Storie bizzarre di un uomo che non ha certo mai frequentato o conosciuto il lavoro, non essendo chiamato a farlo per eredità.

Nato a Corfù, nella magica bianca dimora di famiglia, dal nome che era già un destino «Mon Repos», Filippo fu l'ultimo e unico maschietto dopo quattro femminucce, Margherita, Theodora, Cecilia, Sofia. La famiglia venne turbata dalla morte del nonno materno, lord Mountbatten e lasciò la Grecia durante la guerra con i Turchi. Filippo non ha conservato nemmeno una parola della lingua madre, se non «i rumori» come li definisce lui.

Abbandonando la Grecia, per sposarsi con Elisabetta, dovette rinunciare anche alla successione al trono con tutto il medagliame della dinastia Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glucksburg. Non fu un sacrificio particolare entrando a far parte di casa Windsor con tutto quello che significa.

Padre di quattro figli, Filippo ha vissuto da principe divertente e annoiato. Oltre al polo e alla pittura, si è allietato visitando qualunque posto della terra e qui offrendo il meglio della comicità involontaria. Ghasty, spaventoso, è l'aggettivo più usato, ghasty una città come Pechino, ghasty i giornalisti, peggiori delle zanzare (così disse durante una visita ad un ospedale caraibico), spaventoso tutto quello che non gli garba. Al nostro ministro Amato che gli offriva un calice di un pregiato rosso toscano, il duca di Edimburgo replicò: «Una birra, datemi una birra, please» e l'Amato restò malinconicamente con il bicchiere in mano.

Ghasty anche la musica pop, tipo Tom Jones, o le spese pazze di un'ambasciata, uno spreco inutile per uno che vive tra le mille stanze di Buckingham. Anche choosy, schizzinoso, direbbe la Fornero che fu ministra ma di una irresistibile ed imprevedibile simpatia (il duca non la ministra), tuttavia mai pubblica. Impossibile trovare negli archivi fotografie e filmati di baci e abbracci o strette di mano della coppia reale, lui al massimo una smorfia di sorriso sul labbro, con lieve curvatura della schiena, lei più smagliante, compresi i colori degli abiti.

Si conobbero quando erano teen agers, lei tredicenne, lui diciottenne, presero a scriversi lettere di amicizia, quindi d'amore per andare a nozze a novembre, giorno venti, del '47.

Ora è il tempo di farsi definitivamente da parte.

Basta visite in ospedali e musei, cerimonie, interviste, incontri diplomatici. A novantasei anni è il momento di pensare al riposo. Se lo merita, dopo una vita passata sempre alle spalle di una donna. Una regina con la corona. E lui, senza nemmeno quella. C'è di peggio.

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