Coronavirus

Fino a 4 volte l’anno: cosa può succedere con il Covid

È stato documentato il primo caso al mondo di reinfezione al Covid-19 dopo soli 21 giorni e con due varianti diverse: ecco perché Omicron sfugge agli anticorpi e quante volte ci si può infettare nell'arco di un anno

Fino a 4 volte l’anno: cosa può succedere con il Covid

A tener banco da quando c'è la variante Omicron è soprattutto la possibilità di reinfettarsi anche se si era già stati contagiati in precedenza con Delta (o altre varianti) ma anche con la stessa Omicron. È il caso di una donna di 31 anni infettata per due volte a distanza di tre settimane ma con due ceppi diversi di Sars-CoV-2.

Fino a 4 volte in un anno

Se n'è parlato al congresso Europeo di Microbiologia e Malattie infettive di Lisbona che si è tenuto il mese scorso. Dopo indagini approfondite, è emerso che la donna fosse stata prima contagiata con Delta e poi con Omicron dopo soli 20 giorni: ecco perché il vaccino salva dalla malattia grave ma non dal contagio e che, come dicono gli esperti, potenzialmente ci si potrebbe infettare tre-quattro volte l'anno, in modo particolare le persone più fragili e immunodepresse. Quello descritto è il più veloce caso di reinfezione mai documentato al mondo: l'operatrice sanitaria è sempre stata bene a parte un po' di febbre con Omicron, asintomatica nel primo caso. Le difese immunitarie possono essere eluse dalla variante Omicron nonostante una precedente infezione naturale o il booster vaccinale.

Le reinfezioni in Italia

L'Istituto Superiore di Sanità che monitora anche questo aspetto ci dice che, dal 24 agosto 2021 all'11 maggio 2022, le persone che hanno ripreso il Covid sono state 438.726 pari al 3,6% dei casi complessivi. Negli ultimi tempi, invece, la frequenza sembra essere aumentata visto che il tasso di reinfezioni è salito al 5,8%. A rischiare maggiormente, oltre alle categorie dei fragili, anche coloro i quali hanno avuto il virus da più di 210 giorni (4 mesi) o il richiamo vaccinale. Più si allungano i tempi tra infezione naturale e vaccino, più esistono le possibilità per diventare positivi ad una malattia che, nei triplamente vaccinali, è quasi sempre molto blanda e asintomatica.

"Covid non ha stagionalità"

Lo abbiamo detto più volte: Omicron, anche nelle sue "versioni aggiornate" con BA.4 e BA.5, è uno dei virus più diffusivi di sempre, ecco perchè diventa fondamentale proteggersi con i vaccini. "L'insorgenza delle varianti Omicron ha dimostrato che la protezione da vaccino ha una durata di 4-6 mesi, che è la stessa anche in caso di guarigione dopo la malattia", ha spietato a Repubblica Fabrizio Pregliasco, direttore dell'Istituto Galeazzi di Milano. "Con Covid non c'è stagionalità come per l'influenza: la probabilità di infettarsi è sì più alta nei mesi invernali, ma anche nel resto dell'anno non possiamo dirci esenti".

Le grandi aziende farmaceutiche sono a lavoro da settimane per consegnarci un vaccino anti-Omicron, ad hoc, per il prossimo autunno ma tutto dipenderà anche dall'eventuale nascita di altre varianti. Pregliasco afferma che se Sars-CoV-2 dovesse ancora modificarsi "ma non troppo, allora potrà diventare stagionale perché subirà meno variazioni. Così si arriverà a una soluzione di equilibrio in cui le persone saranno più protette dalla reinfezione.

Diciamo che bisogna lasciarlo sfogare".

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