Cronache

Firenze, scarcerato torna a minacciare il prete: denunciato nigeriano

Lo straniero aveva sfondato la porta della sacrestia con delle pietre per trovare riparo per la notte: ripreso dal parroco, lo aveva minacciato. Finito in carcere per la seconda volta in pochi giorni, dopo un'aggressione contro i carabinieri, è tornato di nuovo subito libero ed ha ripreso con le sue intimidazioni

Firenze, scarcerato torna a minacciare il prete: denunciato nigeriano

Non ha fatto in tempo ad entrare in carcere per aver sfondato la porta della sacrestia della chiesa di Bassa a Cerreto Guidi (Firenze), per poi minacciare il parroco, che è tornato subito in libertà.

Protagonista un richiedente asilo nigeriano di 26 anni, che non ha perso tempo dopo la scarcerazione presentandosi subito allo stesso sacerdote e minacciandolo esplicitamente di morte.

Lo scorso 31 luglio l'africano, che voleva trovare un alloggio per la notte, aveva preso di mira l'ingresso della sacrestia della chiesa di Santa Maria Assunta di Bassa. Deciso ad entrare a qualunque costo nel locale, aveva iniziato a bersagliare la porta con delle pesanti pietre, fino a riuscire a sfondarla.

Una volta dentro, è stato intercettato da don Marcos Roberto Policarpo, che lo aveva invitato ad allontanarsi ed a desistere dai propri intenti. Completamente ubriaco, lo straniero, che era stato allontanato per motivi disciplinari dal centro d'accoglienza locale, aveva iniziato a rivolgere intimidazioni nei confronti dello stesso parroco.

La situazione si era poi conclusa col fermo dell'africano, grazie all'intervento dei carabinieri, allertati dalla segnalazione di un residente. Per lui l'accusa di violazione di domicilio e minacce. Si aggiunga a ciò che il 26enne era già stato tratto in arresto pochi giorni prima (il 19 di luglio) a causa di un'aggressione nei confronti degli uomini dell'Arma. Neppure il secondo fermo è tuttavia servito a tenerlo dietro le sbarre per evitare che continuasse a delinquere.

Uscito dal carcere di Sollicciano (Firenze), infatti, ha raggiunto ancora una volta la chiesa di Bassa per rivolgere nuove minacce di morte contro il sacerdote.

Per lui una semplice denuncia per minacce e violazione del divieto di dimora a Cerreto Guidi, determinata dopo il giudizio direttissimo.

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