Coronavirus

Fontana e gli struzzi delle procure

Ricordate tutta la retorica sulle meraviglie del "modello Ponte Morandi", cioè lo stupore di vedere in Italia una cosa, peraltro non semplice, fatta in fretta e bene, scavalcando burocrazie e micragnosi controlli?

Fontana e gli struzzi delle procure

Ricordate tutta la retorica sulle meraviglie del «modello Ponte Morandi», cioè lo stupore di vedere in Italia una cosa, peraltro non semplice, fatta in fretta e bene, scavalcando burocrazie e micragnosi controlli? Ecco, mettiamoci il cuore in pace, quel Ponte rimarrà purtroppo un unicum che neppure l'emergenza Covid riuscirà a replicare. Lo dico dopo aver letto lo scambio di lettere tra il governatore della Lombardia Fontana e la Procura di Milano, due istituzioni che non dovrebbero essere nemiche ma, nella diversità e autonomia dei ruoli, alleate nel difendere gli interessi dei cittadini. Riassumo brevemente per chi fosse all'oscuro di questo scambio. Il 2 dicembre, il governatore Fontana scrive alla procura dei problemi che sta incontrando a reperire un numero adeguato di dosi di vaccino antinfluenzale, che una strada ci sarebbe - acquisto a trattativa privata da un'azienda svizzera -, ma che i suoi funzionari non vogliono procedere temendo di finire, saltando il bando pubblico, in guai giudiziari. In sostanza Fontana chiede di salvare con procedura emergenziale delle vite. E la procura che risponde? Affari vostri, voi fate ciò che credete e noi vigileremo senza sconti. Come dire, arrangiati.

A me fa un certo effetto che la procura della più importante città d'Italia non senta il dovere di farsi carico neppure di un pezzettino dell'emergenza Covid, non per fare un piacere indicibile a Fontana, ma a chi, come me, vorrebbe trovare il vaccino antinfluenzale a portata di mano. Che diavolo ce ne facciamo di magistrati così, arroccati nella loro torre di avorio ad applicare i sacri codici, a prescindere dalle necessità del popolo, in nome di cui dichiarano di applicare la legge?

Quello di Fontana è l'appello di un uomo di buon senso, la risposta dei magistrati è da struzzi che non vedono il problema e non si prendono la responsabilità di partecipare alla sua soluzione. Ma quando alcuni di loro non troveranno il vaccino in farmacia, quando i lori anziani genitori e i loro bambini non potranno essere immunizzati abbiano almeno il pudore di non prendersela con nessun altro che loro stessi. Nessuno chiede la licenza di delinquere, qui si sta cercando di capire se la magistratura gioca con o contro questo sciagurato Paese. Prendiamo atto che alla procura di Milano ciò non interessa. Loro pensano di essere l'ombelico del mondo.

La verità è che sono uno dei virus che bloccano l'Italia.

Commenti