Cronache

Le foto choc dei migranti annegati davanti a Lampedusa

Al via le operazione di recupero dei corpi dei 12 migranti naufragati lo scorso 7 ottobre. Le immagini choc della Guardia Costiera sul fondale di Lampedusa

Le foto choc dei migranti annegati davanti a Lampedusa

I resti dei dodici migranti, che nella notte tra il 6 e il 7 ottobre sono naufragati davanti alla costa dell'isola di Lampedusa, sono stati individuati questa mattina vicino al relitto del barcone finito a sessanta metri di profondità. L'orrore dell'ennesima tragedia, figlia della riapertura dei porti, rivive nelle immagini rese pubbliche dalla Guardia Costiera. Immagini drammatiche che fermano negli occhi di tutti noi la morte di queste persone. Nel video (guarda qui) si vedono chiaramenti i cadaveri sul fondale del mare: ce ne è uno con le braccia alzate verso l'alto, come a cercare invano l'aria; ce n'è un altro che è rimasto impigliato tra le cime dell'imbarcazione; un terzo, infine, ha il volto sepolto nella sabbia.

I corpi dei migranti morti sono stati avvistati ieri sei miglia a sud dell'isola. I successivi rilievi con il Rov (Remotely Operated Underwater Vehicle) dei Nuclei subacquei della Guardia costiera hanno confermato il ritrovamento del relitto. Tra loro, a 60 metri di profondità, anche il cadavere della donna che stringe a sé il suo piccolo. Oggi la Guardia Costiera ha messo a disposizione tutti i nuclei sommozzatori disponibili per effettuare le complesse operazioni di recupero che sono state seguite anche dalla procura di Agrigento. Il fattore tempo si è rivelato sin dall'inizio determinante. "Non è escluso che ci siano altri cadaveri non ancora avvistati", ha spiegato ieri all'agenzia LaPresse il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella sottolineando il grande lavoro svolto dai soccorritori. "Ci abbiamo creduto fino alla fine - ha assicurato - il personale della guardia costiera di Lampedusa e il nucleo sommozzatori non hanno mollato un solo giorno, nonostante il carico di lavoro ordinario che continua a gravare su Lampedusa. I nostri militari hanno messo in campo tutta la loro professionalità e anche il loro cuore".

Il numero definitivo dei cadaveri potrà essere accertato solo al termine delle ricognizioni subacquee effettuate dai Nuclei Subacquei della Guardia Costiera. In mattinata è stata effettuata un'altra ricognizione nella zona in cui è affondato il barcone, mentre i primi corpi hanno iniziato ad essere riportati sulla terraferma. Quelle immagini, come fa notare l'agenzia Adnkronos, ricordano il copricino del piccolo Aylan, il bambino di 3 anni di etnia curda-siriana ritrovato senza vita sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, dopo il naufragio del 2 settembre 2015. Nonostante questo ennesimo dramma dell'immigrazione clandestina, le partenze dal Nord Africa e gli sbarchi sulle nostre coste continuano a ritmo serrato. Giusto questa mattina ha attraccato al porto di Taranto la Ocean Viking, la nave dall’Ong francese Sos Mediterranée che opera insieme a Medici Senza Frontiere e che soltanto oggi ha fatto scendere a terra 176 immigrati. La Guardia Costiera, invece, ha soccorso un barcone in difficoltà con circa 180 clandestini a bordo in acque maltesi, 35 miglia nautiche a sud/ovest di Lampedusa. L'operazione di soccorso è scattata all'alba di martedì, subito dopo la chiamata da telefono satellitare e successivo avvistamento da parte di un mezzo aereo dell'operazione internazionale Eunavfor Med.

La capitaneria ha informato l'autorità maltese che, assumendo il coordinamento dell'operazione di ricerca e soccorso, ha chiesto la collaborazione all'Italia: con due motovedette della guardia costiera e una della guardia di finanza è stato portato a termine il salvataggio.

Commenti