Cronache

Frana in Cadore, tre auto travolte: 3 morti

La furia dell’acqua sulle auto in sosta nel piazzale della seggiovia. Case allagate. Tra le vittime una ragazzina

Frana in Cadore, tre auto travolte: 3 morti

Il Veneto ancora una volta flagellato da eventi atmosferici estremi. Dopo la tromba d’aria dell’8 luglio sulla Riviera del Brenta, con 4 morti, questa volta è stata una bomba d’acqua, scatenatasi tra Cortina e San Vito di Cadore, nella Valle del Boite, a causare una serie di frane e smottamenti. La più imponente, innescata dall’esondazione del torrente Ru Secco, che ha fatto tracimare un bacino di contenimento, ha travolto tre automobili a San Vito. Due erano vuote, sulla terza si trovava una coppia di giovani coniugi polacchi: lei è stata tratta in salvo dai pompieri, lui invece è stato trovato senza vita dai soccoritori.

Le tre vetture erano parcheggiate davanti ad una piccola baita vicina ai tracciati delle piste da sci, pochi chilometri sopra il paese. La furia dell’acqua e del fango ha strappato via le automobili e le ha scaraventate nel greto del torrente, decine di metri più in là. La donna, trovata in stato di ipotermia, pensava che il marito fosse imprigionato nella vettura, ma i pompieri che hanno ispezionato l’abitacolo l’hanno trovato vuoto. Poi il cadavere dell'uomo è stato ritrovato senza vita. Poi nel torrente
Rusecco è stato rinvenuto il corpo senza vita di una ragazzina di 14 anni. Una terza vittima è stata scoperta dai vigili del fuoco. Si tratta riferiscono i pompieri di un uomo. Il corpo è stato individuato nei pressi del fiume Boite.

La frana, venuta giù come già in passato dalle pendici del monte Antelao, ha invaso la statale Alemagna, isolando così anche Cortina d’Ampezzo, e ha raggiunto un’abitazione, dove non c’era nessuno, innescando allagamenti e colate di fango che hanno interessate altre case ed esercizi commerciali. Travolto anche un piccolo ponte lungo la pista ciclabile di San Vito. Nella zona stanno lavorando da ore una trentina di vigili del fuoco e di volontari. Ma San Vito non è stato l’unico colpito dal fortissimo nubifragio. Un’altra frana è scesa a valle nella zona di Borca di Cadore, a Cancia, dove nel luglio del 2009 un fenomeno analogo causò la morte di due persone, madre e figlio, sepolte nella loro baita da fango e sassi, ed una terza si è scaricata invece nei pressi di Auronzo, ricoprendo la strada regionale 48 delle Dolomiti. Qui il fenomeno è stato provocato dalla tracimazione del torrente Giralba.

Come sulla statale Alemagna, anche in questo caso la circolazione è bloccata.

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